Quirinale, Salvini si unisce al coro: “Draghi avanti da premier. Conte: “Lasciamolo lavorare”

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Matteo Salvini

ROMA – Sarà che l’Italia è nel pieno della quarta ondata Covid, e che la scoperta della nuova variante Omicron preoccupa non poco. Sarà che l’attuazione del Pnrr va assicurata per evitare di mettere a rischio i fondi europei destinati all’Italia. Fatto sta che nel giro di 48 ore praticamente tutte le forze di maggioranza che sostengono l’esecutivo hanno fatto sapere in maniera chiara che sarebbe opportuno confermare l’attuale assetto con Mario Draghi a palazzo Chigi fino al termine della legislatura. L’ultimo ad unirsi al coro bipartisan è Matteo Salvini.

“Draghi sta lavorando bene – le parole del segretario della Lega – quindi mi auguro che vada avanti a lungo a lavorare bene da presidente del Consiglio”. Insomma, per il ruolo di presidente della Repubblica meglio trovare un’altra soluzione.

Alla vigilia dell’incontro tra Lega e premier in vista della discussione parlamentare sulla manovra, Salvini si trova perciò a sposare la linea dettata tra gli altri anche da Silvio Berlusconi che, al Corriere della Sera, ha ribadito la posizione di Forza Italia: “Al governo chiediamo di continuare a lavorare con serietà, assicurando la stabilità e l’unità del Paese. Deve rimanere in carica per tutto il tempo necessario, fino al 2023, fin quando saremo usciti dall’emergenza”.

Escluso perciò un passaggio dell’ex numero uno della Bce al Colle. “Sono convinto che Draghi sia una grande risorsa per la Nazione – il messaggio del Cav -. Dire oggi quale ruolo ricoprirà in futuro è decisamente prematuro, ma l’autorevolezza e l’esperienza di Draghi sono un patrimonio del quale l’Italia deve profittare”. Le dichiarazioni arrivate a stretto giro da Berlusconi e Salvini di certo non avranno fatto troppo piacere all’alleata Giorgia Meloni, che associa da tempo l’eventuale elezione di Draghi al Quirinale ad elezioni anticipate. Possibilità che tuttavia proprio il Capitano leghista sembra scartare: “Noi in qualunque momento si vada a votare siamo pronti, però adesso stiamo lavorando per una manovra economica che aiuti più italiani possibile. Poi Draghi deciderà cosa fare”.

Il silenzio del presidente del Consiglio sul tema, associato alle parole di Sergio Mattarella – che più volte nelle ultime settimane ha fatto intendere la sua indisponibilità a un secondo mandato da Capo dello Stato – alimenta sempre più il dibattito nei palazzi della politica. I partiti, alle prese col delicato passaggio della legge di bilancio, sanno bene che il momento della verità si avvicina. E con esso quello delle scelte. Per il presidente del M5S, Giuseppe Conte, comunque il modo più corretto di giocare la partita quirinalizia sarebbe quello di avviare un confronto all’interno dei gruppi parlamentari, e poi tra le varie forze politiche.

“Bisogna fare uno sforzo, uscire dallo steccato e dialogare anche con le forze di destra”, ammette l’ex premier al Corriere.it tracciando il profilo del successore di Mattarella: “Serve una personalità di grande autorevolezza che possa guidarci nei prossimi 7 anni”. Draghi? “Io lascerei lavorare il premier – conclude -. C’è anche una recrudescenza della pandemia, c’è da portare avanti il Pnrr. Eviterei di tirarlo per la giacchetta un giorno sì e l’altro pure”. Ragionamento che col passare dei giorni si fa sempre più largo nel governo e tra i partiti.(LaPresse)

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