Quirinale, spoglio concluso: fumata nera anche a quarta votazione

Ancora una fumata nera all'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

Foto Valerio Portelli / LaPresse Palazzo del Quirinale

ROMA – Ancora una fumata nera all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Nonostante il quorum si sia abbassato dai due terzi dell’assemblea alla maggioranza assoluta dei 1.009 grandi elettori (dunque 505), nessuno riceve voti sufficienti per essere eletto. Le schede bianche, però, crollano vertiginosamente a 261, mentre aumentano le preferenze per il capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella, che sale a 166, ben quarantuno in più rispetto a ieri ma ben lontane comunque dalle duecento di cui si ipotizzava tra i parlamentari prima dell’apertura delle urne. Sale anche il magistrato antimafia, Nino Di Matteo, che guadagna 56 voti. Per quanto riguarda i dati di seduta, al quarto scrutinio sono presenti 981 grandi elettori, votanti sono 540 e 441 gli astenuti. I voti dispersi sono 20, le schede nulle 5. Domani, alle ore 11, si procederà con la quinta votazione. Nel quarto scrutinio, infine, nel verbale di fine seduta vengono registrati voti anche per Luigi Manconi (8), poi 6 per la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, 5 per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, 4 per il prossimo presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, 3 per il centrista Pier Ferdinando Casini, e 2 a testa per Elisabetta Belloni, Pierluigi Bersani e Baldini.

LaPresse

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