Raduno della Lega a Pontida: aggrediti Gad Lerner e un videomaker

Momenti di tensione alla manifestazione che si appresta ad accogliere circa 80mila persone

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

BERGAMO – Raduno leghista a Pontida. Dovrebbero essere addirittura 80mila i presenti ma intanto scoppiano le polemiche. Aggrediti il giornalista Gad Lerner e un videomaker. a con un pugno, danneggiando il microfono. Sono già tanti gli striscioni e gli slogan urlati al cielo durante ‘Pontida 2019’, il raduno della Lega a cui dovrebbero presenziare anche Salvini e Bossi. Magliette verdi, alcuni tricolori, i vessilli della Liga veneta e della Lega Lombarda.

Raduno Lega a Pontida: presente Salvini

Tra gli striscioni affissi di fronte al palco ‘Saronno’ con accanto il simbolo del sole delle Alpi, spiccano un ‘Con Matteo Salvini liberiamo le Marche’ e ‘Lega Livorno’. “Vengo qui da 26 anni – ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini – e una giornata così non l’ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista prima. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo”. Parole da leader che ha commentato anche le parole del deputato leghista Vito Comencini. Il quale aveva detto “Questo presidente della Repubblica mi fa schifo”: “Bisogna portare rispetto – ha sottolineato Salvini – sempre. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l’insulto e propongo agli italiani un cambiamento”.

Momenti di tensione

Come detto già diversi i momenti di tensione. Fischi e insulti all’arrivo del giornalista Gad Lerner: “Sei un massone”, “buffone”, “chi semina m…., raccoglie m…”. È stato accolto così da cubi militanti che non si sono limitati purtroppo solo a questo. Antonio Nasso, giornalista e videomaker, è stato infatti aggredito da altri manifestanti. Che lo hanno prima minacciato verbalmente, poi gli hanno danneggiato la telecamera. La violenza, a quanto pare, sarebbe stata scatenata dalle richieste di Nasso di rispondere alla frase ‘Mattarella mafioso’ che era stata pronunciata poco prima da qualcuno sul terreno verde.

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