Reddito e Quota 100, la Banca d’Italia è scettica: non sostengono la produttività

La relazione del governatore Visco: "Abbiamo bisogno di cambiamenti strutturali"

ROMA –  Il reddito di cittadinanza e quota 100 avranno un effetto, ma potrebbero non sostenere la produttività in Italia. E’ il pensiero del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco al ‘Council of Foreign Relations’ (Consiglio sulle relazioni estere) durante i lavori del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. “Il debito pubblico va tenuto sotto controllo”, è un altro messaggio spedito.

Problema strutturale

La crescita in Italia è un problema strutturale: crescita anemica per 20 anni. A questo si aggiunge che l’Italia ha avuto dal 2009 al 2014 la crisi peggiora dal 1861 e non si è ancora completamente ripresa aggiunge Visco, sottolineando che alcune delle riforme varate dopo la crisi del debito hanno avuto successo. “Abbiamo bisogno di cambiamenti strutturali’”, dagli investimenti in nuove tecnologie a quelli nel capitale umano.


Che cosa è il  Council on Foreign Relations

Il Consiglio sulle relazioni estere è un’associazione privata statunitense. Creata nel 1921, ha sede a New York e a Washington. Composta soprattutto da uomini d’affari e leader politici, attualmente conterebbe circa 1400 membri.


Ocse: in Italia famiglie monoreddito in crisi

Il cuneo fiscale sul lavoro dipendente in Italia è per le famiglie monoreddito il più alto tra i Paesi Ocse dopo la Francia. Secondo l’ultimo rapporto ‘Taxing wages’ riferito al 2018, il cuneo per i nuclei familiari con due figli nei quali lavora solo una persona è pari al 39,1% a fronte di una media Ocse del 26,6%. Se si guarda invece ai lavoratori single, l’Italia è terza dopo Belgio e Germania, con il 47,9%, percentuale in aumento di 0,2 punti rispetto al 2017.


Tassazione alta

La media Ocse è al 36,1%, in lievissimo calo rispetto all’anno precedente. Inoltre, i lavoratori single in Italia si portano a casa il 68,6% del salario lordo, al netto delle tasse e delle agevolazioni fiscali, ben al di sotto della media Ocse che nel 2018 si è attestata al 74,5%. La percentuale sale per le famiglie che godono delle detrazioni per i figli: nei nuclei con due figli e un solo percettore di reddito il netto è pari all’80,1% del lordo, ma anche in questo caso il dato italiano è inferiore alla media dei Paesi Ocse, pari a 85,8%.

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