Referendum, Gori: “Neanche la Lega ci credeva, il Pd lavori in Parlamento”

L'intervento del sindaco dem di Bergamo

Foto Claudio Furlan / LaPresse Nella foto: GIorgio Gori

ROMA – “La cosa paradossale è che tra chi ha scommesso il fallimento del referendum annovero anche alcuni dei promotori, penso alla Lega che dopo la raccolta delle firme non ha fatto poi molto, a parte Calderoli, A conferma che la scelta di sostenere i referendum era strumentale e superficiale. Del resto non ce ne stupiamo, se c’è un partito giustizialista è la Lega”. Così Giorgio Gori, sindaco Dem di Bergamo, in una intervista a La Stampa, sull’esito referendario. “Ho molte aspettative sul mio partito, Spero non accada come dopo il referendum sul taglio dei parlamentari, quando si era detto che avremmo cambiato la legge elettorale e apportato correttivi per evitare distorsioni con il Parlamento ridotto, Speriamo che stavolta vada meglio, perché le questioni affrontate da tre quesiti sono già di fatto contenute nella riforma Cartabia, ci sono due temi che restano aperti, per me i più significativi, l’uso abnorme della custodia cautelare e la legge Severino che penalizza i sindaci”, ha aggiunto.

(LaPresse)

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