Referendum, La Russa: “Promotori hanno investito poco, Fdi ha fatto il suo dovere”

"Quello che dimenticano è che non abbiamo proposto noi di Fratelli d’Italia questi referendum, anzi su due avevamo anche de dubbi. Ci siamo invece meravigliati della scarsa propaganda dei promotori”.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto: Ignazio La Russa

ROMA – “Quello che dimenticano è che non abbiamo proposto noi di Fratelli d’Italia questi referendum, anzi su due avevamo anche de dubbi. Ci siamo invece meravigliati della scarsa propaganda dei promotori”. Così il senatore di FdI Ignazio La Russa, raggiunto telefonicamente da LaPresse, rispondendo alle accuse mosse dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa e dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, che hanno accusato gli alleati del centrodestra dello scarso impegno sul fronte della promozione dei referendum sulla giustizia. “Se investi in un referendum – prosegue La Russa – devi prevedere qualche milione di euro in propaganda. La nostra meraviglia è stata che chi ha proposto questi referendum, pur essendo al governo non ha ottenuto dai media pubblici informazione adeguata, e noi l’abbiamo denunciato, né di proprio ha investito per supplire a queste mancanze. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Forse si sono resi conto subito che le probabilità di raggiungere il quorum erano davvero poche, forse l’unica giustificazione è che non volevano buttare soldi al macero quando non si sono accorti che era difficile. Mi pare che però non abbiano nemmeno depositato le firme e quindi non hanno nemmeno costituito il ‘comitato per il sì’ che gli avrebbe dato diritto alle presenze televisive per cui non capisco neanche perché se la prendano con noi”. “Abbiamo fatto più del nostro dovere non essendo promotori, non essendo entusiasti di nessuno dei 5 quesiti pur votando a favore a 3 di questi, pur dicendo che comunque bisognava andare a votare. Ripeto, noi abbiamo fatto più del nostro dovere, forse qualcuno ha fatto meno. Quando le cose vanno male ti devi sempre trovare degli alibi nella vita”, conclude.

LaPresse

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