Reggio Calabria, sequestro di beni per 210mila euro a un dipendente Asp

Ha consentito di accertare la truffa ai danni dello stato

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Reggio Calabria (LaPresse) – I finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per oltre 210mila euro. Lo ha emesso la locale procura della repubblica nei confronti di un dipendente dell’Asp di Reggio Calabria. A coordinare l’articolata attività investigativa il procuratore della repubblica Giovanni Bombardieri e il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e diretta dal sostituto procuratore Roberto Di Palma. Ha consentito di accertare la truffa ai danni dello stato da parte del dipendente dell’Asp.

Dalle indagini, esperite anche mediante l’analisi della documentazione bancaria relativa ai conti correnti direttamente o indirettamente riconducibili al soggetto, hanno verificato che l’incaricato di pubblico servizio, nella sua qualità di responsabile dell’ufficio liquidazione, ha riconosciuto, dall’anno 2011 all’anno 2016, indebite liquidazioni in favore della moglie. Malgrado questa fosse deceduta nel 2013, appropriandosene anche dopo la morte. I finanzieri reggini hanno dunque individuato il compendio patrimoniale direttamente riconducibile all’indagato. Composto da disponibilità finanziarie liquide (conti correnti, fondo pensione) e un’autovettura, sottoponendoli al sequestro d’urgenza.

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La guardia di finanza di Palmi, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza e dal Sostituto Procuratore Anna Pensabene, hanno eseguito un sequestro preventivo di beni disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, nei confronti di un sodalizio criminoso, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di indagini condotte dalle Fiamme Gialle Palmesi nei confronti di una struttura criminosa para-familiare, composta da due soggetti con il ruolo di capi, promotori e organizzatori ed altri 10 soggetti, che partecipavano al gruppo criminale.

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