Risuonano le sirene nel sud di Israele. L’esercito dà la caccia ai capi di Hamas. Morti e feriti

Dopo la pioggia di razzi su Tel Aviv ancora lanci da Gaza. Netanyahu alle fazioni palestinesi: " Pagheranno un prezzo pesante"

Un’altra notte di guerra in Medioriente. Dopo un martedì di guerra ieri sera e nella notte da Gaza sono partiti ancora una cinquantina di razzi su Israele, che hanno colpito anche Tel Aviv dove è stato chiuso l’aeroporto Ben Gurion. A Risonanze Lezion, nella periferia della città una donna è stata uccisa. Altri due civili, un 52enne arabo israeliano e la figlia di 16 anni sono morti dopo che loro auto è stata colpita da un razzo a Lod, dove erano scoppiate violente proteste tra arabi e polizia. L’Idf ha fatto sapere che il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato un razzo anche mercoledì mattina. Successivamente due missili anti-carro sono stati lanciati dal confine della Striscia verso Israele: colpita una vettura, si registrano un morto e due feriti.

Lo Stato ebraico ha reagito con raid aerei nella Striscia, colpendo obiettivi militari di Hamas e Jihad islamica, secondo le autorità militari israeliane, tra cui un edificio a Gaza City, collassato dopo essere stato centrato dai missili. Le autorità sanitarie palestinesi parlano di 48 vittime negli attacchi da lunedì, come riporta il quotidiano Haaretz on line.

Risuonano le sirene ad Ashkelon e Ashdod. Nuove operazioni a Gaza contro cellula di Hamas

In tarda mattinata sono risuonate ancora le sirene in Israele nelle città meridionali di Ashkelon e Ashdod per nuovi lanci di razzi dalla Striscia. L’esercito con la Stella di Davide ha condotto un’operazione contro una cellula di Hamas nella Striscia, pronta a nuovi lanci, mentre le autorità militari fanno sapere di essere alla caccia dei capi militari di Hamas a Gaza City e Khan Younis per operazioni mirate.

Netanyahu: “Pagheranno un caro prezzo. La campagna prenderà tempo”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito: “Hamas e la Jihad hanno pagato e pagheranno un prezzo pesante. La responsabilità di tutto questo è loro. Continuiamo ad attaccare a tutta forza. La campagna militare prenderà tempo, andremo avanti”.

LaPresse

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