Roma, 10 arresti per corruzione e appalti truccati

Si tratta di funzionari pubblici, manager privati e imprenditori edili

Foto LaPresse - Marco Cantile

ROMA – Corruzione e appalti pilotati a Roma. Un’attività purtroppo ancora in voga soprattutto tra coloro che, in vari settori, ricoprono ruoli significativi. Ed è proprio quanto accaduto questa mattina con le forze dell’ordine che hanno scoperto l’attività illecita e arrestato dieci persone. Ad eseguire l’operazione gli agenti della sezione Anticorruzione che hanno dato seguito ad un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura. 

Gli arresti eseguiti per i reati di corruzione e appalti truccati

Nello specifico, come detto, si tratta dell’applicazione di misure cautelari nei confronti di 10 soggetti che sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato. Accanto a questi, anche i reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Tra i destinatari del provvedimento tre imprenditori operanti nel settore dell’edilizia, ma anche manager privati e funzionari pubblici dell’Agenzia delle dogane e monopoli. Gli arresti di questa mattina rappresentano il risultato di una lunga attività investigativa messa in atto dalla Procura di Roma. Dal punto di vista operativo, fondamentale l’apporto della squadra mobile accanto alla quale va sottolineato il ruolo ricoperto dall’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle entrate. 

Le indagini 

Oggetto dell’indagine stessa, tra l’altro, anche i rapporti illeciti intercorsi nel tempo tra un gruppo imprenditoriale romano e alcuni funzionari pubblici. Il tutto relativamente all’aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione e alla ristrutturazione di immobili di proprietà del fondo di previdenza del ‘Mef’. Un’attività ben strutturata, sgominata questa mattina dalle forze dell’ordine che, oltre ai 10 arresti, hanno dato esecuzione anche ad un sequestro preventivo per un valore di oltre 9 milioni di euro.

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