Roma, il comico Gabriele ‘Dado’ Pellegrini picchiato dall’ex fidanzato della figlia

ROMA – Aggredito e minacciato dall’ex fidanzato della figlia 17enne: è stato picchiato a Roma nel quartiere Eur Gabriele Pellegrini, in arte Dado, ex comico di Zelig. Secondo quanto racconta lo showman l’ex ragazzo della figlia, dopo la fine della loro storia, avrebbe continuato a perseguitarla. Non rassegnato alla fine della relazione il giovane 17enne, che frequenta lo stesso istituto scolastico della giovane, l’avrebbe molestata in molti modi, arrivando anche ad insultarla e a minacciarla. Il comico si era già rivolto alla polizia e a un avvocato, allo scopo di mettere un fine alle persecuzioni.

Dalla fine della relazione alla restituzione dei regali: le persecuzioni e l’aggressione del ‘bullo’

Si era recato a casa dell’ex fidanzata per restituirle i regali. Questa, almeno in teoria, l’intenzione dell’aggressore 17enne. Le parole forti e gli insulti volati, tuttavia, raccontano un’altra storia. Le urla tra i due hanno attirato l’attenzione di Gabriele che è stato letteralmente ‘sfidato a duello’ dal ragazzino. Dopo aver chiamato la polizia il comico è sceso in strada. Il giovane ha cercato prima di investirlo con la sua minicar. Poi si è sporto dal finestrino dell’auto e lo ha colpito con un pugno. dopo una notte in ospedale Pellegrini si è recato a sporgere denuncia ai carabinieri.

La denuncia sui social di Dado: “Il bullo mi ha aggredito dopo sette mesi di molestie a mia figlia”

Il naso sanguinante per i colpi ricevuti, il braccialetto identificativo ospedaliero e il sangue che ancora scorre dalle narici: è questo l’aspetto con sui, senza vergogna, l’ex comico di Zelig si presenta ai suoi fan sui social. Forte la denuncia nei confronti del 17enne: “Ho ricevuto minacce seguite da un’aggressione. Dopo aver molestato mia figlia in vari modi per oltre sette mesi. Dopo vari provvedimenti inutili da parte della famiglia e della scuola, venerdì il bullo dell’istituto scolastico di mia figlia si è espresso nel suo ruolo da bullo. Un ruolo che noi comici interpretiamo spesso, perché fa ridere. Ma la realtà è molto più triste”.

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