Rosato apre, Fi resta in bilico Del Basso De Caro gela tutti

I berlusconiani campani preferiscono non esprimersi sulla possibile alleanza coi renziani. Il deputato del Pd: “Con questa legge elettorale si divideranno, il Terzo polo non ci sarà”

NAPOLI – Posizione scomoda per i vertici campani di Forza Italia che nonostante la frattura interna al centrodestra faticano a prendere una decisione definitiva rispetto alla futura collocazione del partito. Assodato che è improbabile, se non impossibile, che si cambi legge elettorale e che alle elezioni del 2023 si utilizzerà quella vigente, il Rosatellum, a breve sarà necessaria la scelta di campo. Gli esponenti di Italia Viva hanno le idee chiare in merito e, come ha sostenuto, nel corso della sua intervista a Cronache, il coordinatore nazionale e vicepresidente della Camera Ettore Rosato, si propongono di essere alternativi tanto alla Lega di Matteo Salvini e Fdi di Giorgia Meloni quanto al Pd e al M5S dando vita ad un Terzo polo in cui gli azzurri sarebbero bene accetti. Ma assumersi la responsabilità di dirsi favorevoli a tale ipotesi non è da dirigenti campani. Tant’è che dal partito fanno sapere che la linea politica la decideranno Silvio Berlusconi e il suo vice Antonio Tajani. Esporsi in questo momento significherebbe rischiare smentite o ‘dissociazioni’ e creare frizioni all’interno del partito che già di suo, in Campania così come altrove, non vive la sua fase migliore. Certo è che se l’intento di Fi è quello di recuperare almeno in parte gli amministratori locali persi insieme a quelli che un tempo erano (e forse sono ancora adesso) i capicorrente, tirarsi fuori da un centrodestra a trazione leghista o, se le cose cambiassero meloniana, soprattutto al Mezzogiorno converrebbe. In Campania ancora di più considerato l’avvicinamento dei carfagnani ai renziani avvenuto ancora prima delle Regionali, o l’unione di ex Fi con Iv alle Amministrative a Napoli con una lista a cui, seppur ufficiosamente ha collaborato l’ex capogruppo in consiglio regionale, nonché portatore di voti Armando Cesaro. E’ evidente che per i forzisti nostrani non è ancora il momento di sbilanciarsi. Diverso è per gli esponenti del Pd che, seppur in un costante rapporto d’amore e odio con gli esponenti di Iv, sono certi che alla fine il Terzo Polo non nascerà e che proprio a causa o grazie all’attuale legge elettorale piddini e renziani si ritroveranno insieme. Il deputato Umberto Del Basso De Caro è stato chiaro in merito a ciò che pensa della nascita di un ipotetico Terzo Polo oltre che sul futuro delle alleanze all’interno del centrosinistra. “Il Terzo polo mi pare molto improbabile che nasca – ha detto – anche perché la legge elettorale resterà la stessa e penso sia difficile, nelle condizioni attuali, creare anche solo un ‘centrino’. Credo inoltre che qualcuno rientrerà nel centrodestra, penso per esempio a Cesa e Lupi, così come altri resteranno con noi in alleanza di coalizione”. Chi avrà ragione lo dirà il tempo, ma che le forze politiche siano chiamate a scelte definitive in tempi stretti sembra evidente. E così come Fi dovrà scegliere se dire o meno addio a Salvini e Meloni, il Pd dovrà decidere se restare alleato del M5S o prenderne le distanze per una nuova stagione a braccetto con Iv recuperando anche Carlo Calenda e Azione.
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