Salvini rilancia l’Autonomia, Di Maio frena. La resa dei conti nel Cdm

Il tutto con l’onda lunga del caso di Armando Siri che agita gli equilibri all'interno dell'esecutivo

in foto Matteo Salvini, Luigi Di Maio

ROMA – Una resa dei conti annunciata che potrebbe consumarsi durante un vertice a ridosso del Consiglio dei ministri di martedì 30 aprile, se non durante la riunione stessa. Le due anime del governo giallo-verde, la Lega di Salvini e il M5S di Di Maio hanno intenzione di portare sul tavolo di palazzo Chigi tutti i dossier aperti, su cui la battaglia si annuncia senza esclusione di colpi.

La resa dei conti nel Consiglio dei ministri

La conferma delle nomine di Bankitalia, congelate dopo il passaggio del direttivo di palazzo Koch, la rinascita, non proprio a sorpresa, delle Province, l’intesa sulle autonomie e il decreto legge crescita: sono questi i temi del Cdm annunciato, ma ancora non convocato, su cui si confronteranno il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Il caso Siri scuote l’esecutivo

Il tutto con l’onda lunga del caso di Armando Siri che agita gli equilibri all’interno dell’esecutivo: il capo politico pentastellato continua a chiedere “un passo indietro” e il leader del Carroccio invece ha alzato le barricate a sua difesa. Il premier-avvocato vuole chiudere l’affaire del sottosegretario, indagato per corruzione, entro la prossima settimana e l’augurio è quello che sia proprio il senatore del Carroccio a dimettersi, senza dover arrivare a una revoca della nomina come membro dell’esecutivo. Per ora nessun incontro in agenda, benchè lo stesso Conte avesse prima ipotizzato un faccia a faccia lunedì, per poi addrizzare il tiro per problemi di agenda.

Il rinnovo dei vertici di Bankitalia

Prima però del Cdm, definito da molti ‘della svolta’, il triumvirato si riunirà a Tunisi, martedì 30 aprile per un bilaterale Italo-Tunisino, durante il qualche è possibile che qualche punto caldo venga affrontato. Quello più delicato riguarda il rinnovo dei vertici di Bankitalia che potrebbe creare tensioni con il Quirinale. Come noto non c’è intesa nella maggioranza sul nome di Alessandra Perrazzelli, ma per la conferma il tempo sta per scadere.

La deadline è fissata al 9 maggio, con Salvatore Rossi e Valeria Sannucci che usciranno da palazzo Koch per fine mandato e ciò significa che dal giorno seguente sarà in carica solo il Governatore Visco con Fabio Panetta. L’ipotesi al vaglio è quella di dare un ok parziale alle nomine, per permettere al direttorio di lavorare, ed esprimere ‘riserve’ su quella di Perrazzelli. Una mossa del genere potrebbe irritare il Colle a cui spetta l’ultima parola sull’approvazione con decreto del Presidente della Repubblica.

Autonomia, è scontro Salvini-Di Maio

Intanto Salvini è tornato a lucidare per il Cdm l’intesa sul regionalismo differenziato. “Non vorrei che qualcuno usasse il Parlamento per perdere mesi o anni su una riforma che è urgente. E quindi conto che a brevissimo il Cdm approvi la riforma che per la Lega è già ben chiara. C’è nel Contratto di governo” ha rilanciato.

La fuga in avanti del titolare dell’Interno non è stata gradita a Di Maio che seccato ha ricordato: “M5S sarà garante della coesione nazionale. Il Veneto e la Lombardia hanno votato e hanno diritto all’autonomia ma se autonomia vuol dire avere scuole di serie A e serie B, sanita’ di serie A e serie B, cittadini di serie A e serie B non sono d’accordo”. Altra grana, di cui Conte ha promesso di occuparsi al suo ritorno dalla Cina, è la sopravvivenza delle Provincie. Su questo tema continua il braccio di ferro tra Lega e M5S anche se il vicepremier grillino, pur non nascondendo la sua assoluta contrarietà, ha espresso la convinzione che alla fine “si troverà un punto di incontro”.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

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