Sciogliere il Pd, l’ennesimo ‘gioco dell”Opa’ dei renziani

Per Orfini è più facile stracciare lo statuto che fare mea culpa

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Matteo Orfini

ROMA – In casa Pd si è passati dal gioco dell’oca, con il torna al via voluto dagli italiani il 4 marzo scorso, al gioco dell’Opa con Matteo Orfini che vuole sciogliere il partito e stracciarne lo statuto. Appurato che in politica quello che si dice oggi, domani non è più vero, sarebbe bene che qualcuno dicesse al renziano che le sue dichiarazioni avrebbero maggiore peso se prima di formularle facesse un passo indietro e si dimettesse dalla carica di presidente democrat.

Strategia fallimentare

Negli ultimi anni il Pd ha abituato tutti alle strategie comunicative fallimentari, ma in queste ultime ore si è toccato il fondo. “Io il Pd lo voglio rifondare per battere quelli come Matteo Salvini – dice Orfini – Lui la Lega la vuole sciogliere per non restiruire 49 milioni di euro. Questa è la differenza”. In realtà la differenza è più che altro nella fiducia che i cittadini, piaccia o meno, ripongono nel vicepremier più che nell’opposizione dem.

L’ingranaggio distrutto

“Il Pd com’è oggi non funziona – continua Orfini dicendo una cosa che è sotto gli occhi di tutti – Stracciamo lo statuto e ricostruiamo il partito con chi vuole fare davvero opposizione”. E’ evidente che per il presidente qualcuno all’interno del suo partito è ‘filogovernativo’, ma lo statuto cosa c’entra? “Mi rivolgo a tutti – prosegue – basta questa distinzione con la società civile. Insieme decidiamo la linea politica e la leadership”. Da presidente del Pd ha il potere di spingere affinché i congressi annunciati vengano convocati. Ma è evidente che da renziano non ne ha l’interesse perché al momento unico candidato alla segreteria è Nicola Zingaretti, antirenziano. “Non serve cambiare nome al partito, ma costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all’altezza della sfida”.

Le verità nascoste

E’ chiaro che si persevera col gioco ‘dell’opa’ e che si prende tempo fino alla Leopolda. Il sogno dei renziani è il ritorno di Matteo Renzi sulla scenza nazionale e alla guida del Pd. Se si salva lui sopravvivono anche loro. Ma i sondaggi, benché variabili, parlano chiaro, il Pd non è attrattivo e non ispira fiducia, Renzi ha smesso di piacere agli italiani e sciogliere il partito per farlo rinascere con lo stesso volto risulterebbe l’ennesima presa in giro. Per quanto riguarda lo statuto, è chiaro che stracciarlo sembra servire solo per dare modo all’ex maggioranza partitica di non finire in minoranza.

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