Sciopero dei portavalori 1 e 2 agosto: prelievo dei bancomat a rischio

Il negoziato avviato ormai da più di 3 anni, non ha ancora sciolto i nodi in ordine

Un portavalori (Foto LaPresse)

MILANO – Dalle principali banche sono già partite le mail per avvisare i clienti. In vista dello sciopero dei portavalori e dei possibili disagi per il prelievo bancomat l’1 e 2 agosto. L’astensione dal lavoro nazionale della categoria, per chiedere il rinnovo del contratto fermo da 3 anni e mezzo, potrebbe creare problemi ai distributori che erogano contante.

Istituti di credito come Intesa Sanpaolo hanno inviato ai loro correntisti una mail: “A causa dello sciopero nazionale del trasporto valori proclamato per le giornate dell’1 e 2 agosto 2019, il prelievo di contanti alle Casse veloci automatiche e in filiale potrebbe non essere disponibile”, si legge in una mail di sabato.

Il rischio disservizi si teme particolarmente perché l’1 e il 2 agosto segnano le grande partenze per le vacanze con il primo esodo estivo.

Sono 70mila gli addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. In attesa del nuovo contratto nazionale del settore scaduto nel 2015, ricorda il sindacato Filcams Cgil. Per i soli addetti dei siti aeroportuali lo sciopero è differito per l’intero turno del 6 settembre. La mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria “per sollecitare un avanzamento dei negoziati. Allo stato al palo nonostante le proteste degli ultimi mesi e le sollecitazioni alle associazioni imprenditoriali di settore e delle imprese cooperative sul necessario rinnovo contrattuale. Nel comparto dei servizi in appalto particolarmente esposto al dumping contrattuale”.

Il negoziato avviato ormai da più di 3 anni, non ha ancora sciolto i nodi in ordine a incremento salariale, cambio di appalto, bilateralità, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale e salute e sicurezza. “Temi sui quali – sottolinea Filcams – i sindacati hanno presentato una concreta proposta di riforma. Ulteriori distanze si sono registrate negli ultimi incontri sul tema dell’orario di lavoro”.

Laura Carcano (AWE/LaPresse)

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