Sciopero metalmeccanici. Manifestazioni a Milano, Firenze e Napoli

Idee nell'ambito industriale e più sicurezza sul lavoro: queste le richieste

Sciopero dei metalmeccanici (Foto Stefano De Grandis)

MILANO – È partito lo sciopero dei metalmeccanici. Questa mattina, infatti, grazie al sostegno delle sigle sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, sono partite le manifestazioni di protesta. Milano, Firenze e Napoli. Queste le città nelle quali i metalmeccanici hanno simultaneamente incrociato le braccia.

Le ragioni alla base dello sciopero dei metalmeccanici

L’obiettivo dello sciopero è quello di chiedere al governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari. Insomma, al grido di ‘Futuro per l’industria’, l’intento è quello di chiedere il rispetto dei diritti per i lavoratori. Quella di stamattina rappresenta una delle ultime tappe del percorso organizzato dai sindacati. Tutto era partito nel febbraio scorso a Roma, precisamente da piazza San Giovanni a Roma, e continuerà fino al 22 giugno dove, a Reggio Calabria, ci sarà l’ultima manifestazione. Diverse le personalità presenti che sono scese in strada accanto ai metalmeccanici. Si va dai segretari generali della Cgil Maurizio Landini e della Fim Marco Bentivogli a Milano per arrivare ai segretari generali della Cisl Annamaria Furlan e della Uilm Rocco Palombella a Firenze. A Napoli, invece, ci saranno i segretari generali della Uil Carmelo Barbagallo e della Fiom Francesca Re David. Il sentore è che qualcosa stia cambiando. E di certo non in meglio.

La situazione critica per le aziende italiane

Il caso Whirlpool a Napoli e quello dell’ex Ilva in Puglia rappresentano la più chiara testimonianza del periodo di crisi che stanno attraversando numerose aziende. Cassa integrazione ma anche licenziamenti, un momento nero che potrebbe coinvolgere, secondo la Fim, fino a 280mila lavoratori. I sindacati denunciano la mancanza di una qualsiasi idea di politica industriale nel Paese, che sta diventando un territorio di conquista delle multinazionali. Ma non solo. La sicurezza è l’altro tema portato in auge in queste proteste, un aspetto da non sottovalutare soprattutto a seguito dei numerosi incidenti sul lavoro. Infine la posizione dei dipendenti, che avvertono un senso di precarietà continuo in ogni loro occupazione.

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