Scuola, Flc Cgil: Bianchi fornisca i dati reali sui contagi

"Dalle istituzioni scolastiche di tutto il territorio nazionale giungono in queste ore segnali allarmanti rispetto alla gestione dei casi di positività tra gli alunni e il personale"

Foto Angelo Carconi / Pool Ansa / LaPresse Nella foto: Patrizio Bianchi, Ministro dell'Istruzione

ROMA – “Dalle istituzioni scolastiche di tutto il territorio nazionale giungono in queste ore segnali allarmanti rispetto alla gestione dei casi di positività tra gli alunni e il personale. I messaggi rassicuranti del ministro dell’Istruzione sull’andamento della pandemia contrastano con la reale situazione di scuole ormai allo stremo”. Così la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil Nazionale, in una nota.

“Come era prevedibile, ad una settimana dalla ripresa delle lezioni si stanno moltiplicando le classi con alunni positivi. Nella primaria sono saltati i tracciamenti con testing che le ASL non riescono più a garantire, nella secondaria l’autosorveglianza si sta rivelando troppo gravosa e persino inutile a causa dell’incalzare dei contagi che stravolgono ogni tentativo di assicurare la continuità del servizio di istruzione”, prosegue la nota.

“I dirigenti scolastici e le scuole sono abbandonati a loro stessi, tra la scelta irresponsabile di aver scaricato sugli istituti la gestione delle quarantene creando peraltro forte conflittualità tra scuola e famiglie e l’inaccettabile il silenzio del MI sui dati ufficiali della pandemia nelle classi, mai forniti, nonostante le pressanti richieste della nostra organizzazione”, prosegue la Cgil.

“Un modo concreto di uscire da questa situazione è convocare subito il tavolo congiunto, esaminare i dati reali sui contagi nelle classi e uscirne con soluzioni condivise. La FLC Cgil – conclude la nota – ha inviato al Ministro una richiesta di convocazione urgente affinché, a norma di contratto, vengano forniti i dati che il ministro è obbligato da precise clausole negoziali a mettere a disposizione del Sindacato. Infatti, poiché esiste un protocollo condiviso, secondo le regole del confronto, che è un preciso istituto contrattuale, il Ministro ha l’obbligo di garantire la trasparenza dei dati”.

(LaPresse)

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