Ragusa, arrestati 5 romeni: connazionali sfruttati in cambio di case fatiscenti e cibo scaduto

Sono accusati a vario titolo di caporalato, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile

Sfruttamento di romeni
Foto LaPresse/Hedinn Halldorsson

RAGUSA – La tratta e lo sfruttamento degli esseri umani alla base dell’operazione condotta dalla polizia di Ragusa. Gli investigatori siculi hanno infatti arrestato cinque romeni. Sono accusati a vario titolo di caporalato, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile.

Sfruttamento lavorativo in cambio di case fatiscenti e cibo scaduto

Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, hanno preso il via dopo che un connazionale ha sporto denuncia nel 2017. Da quel momento, gli investigatori hanno monitorato l’attivitĂ  degli arrestati. Secondo quanto raccolto nel corso delle indagini, i cinque promettevano di farli vivere dignitosamente in cambio del lavoro nei campi. La realtĂ , però, sarebbe stata ben diversa. Vestiti trovati nella spazzatura, case fatiscenti e senza riscaldamenti, cibo scaduto. Alcune minorenni erano costrette anche a prostituirsi. Insomma, un inferno. Le indagini hanno quindi portato ad accertare l’esistenza di un’associazione criminale finalizzata al traffico di esseri umani e allo sfruttamento lavorativo. Gli arrestati sono un 40enne, tre 31enni e un 37enne. Le 13 vittime accertate sono state invece ospitate nella struttura di un’associazione anti-tratta presente in zona.

Il metodo e le condizioni per il ‘reclutamento’

Secondo gli inquirenti che hanno lavorato all’operazione ‘boschetari’, ovvero ‘senzatetto’ in lingua romena, esistevano metodi e criteri specifici per il reclutamento dei connazionali. Condizioni per le quali era praticamente impossibile che le vittime potessero rifiutarsi, viste le promesse che venivano fatte. La banda andava infatti a ‘pescare’ in Romania quelle persone che si trovavano in uno stato estremo di bisogno, analfabete o quasi tali. Quindi avveniva il trasferimento in Italia, dove le vittime venivano privati dei documenti d’identitĂ . Venivano inoltre isolati totalmente dal paese d’origine e costretti a lavorare con la forza. Si tratta solo dell’ultimo episodio di totale violazione dei diritti degli esseri umani avvenuti in Italia nelle ultime settimane, in particolare in Sicilia.

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