Shoah, Segre: “La guardia Schivo scelse di essere uomo, non voltò la faccia”

La guardia carceraria Andrea Schivo "scelse di essere uomo", "non si deve mai dimenticare la storia del popolo, la storia del mio popolo, molti italiani hanno voltato la faccia dall'altra parte, tranne Schivo".

(AP Photo/Luca Bruno)

MILANO – La guardia carceraria Andrea Schivo “scelse di essere uomo”, “non si deve mai dimenticare la storia del popolo, la storia del mio popolo, molti italiani hanno voltato la faccia dall’altra parte, tranne Schivo”. Lo ha detto la senatrice e superstite dell’Olocausto Liliana Segre, partecipando alla cerimonia di commemorazione della guardia carceraria Andrea Schivo, ricordata fra le vittime deportate nei campi di concentramento e di sterminio.

La personalità

Il nome di Schivo si è unito alle 90 pietre di inciampo posate a Milano per ricordare le persone vittime della ferocia nazi-fascista. Schivo, nato a Villanova d’Albenga nel 1895, arrestato nel luglio 1944, fu assassinato a Flossembürg il 29 gennaio del 1945.

Schivo prese a cuore alcuni carcerati ebrei detenuti nella sezione gestita direttamente dalle SS.

Liliana Segre al carcere di San Vittore fu rinchiusa a 13 anni insieme al padre per poi essere deportata ad Auschwitz. La senatrice a vita è tornata oggi nell’istituto penitenziario per portare la sua testimonianza.

LaPresse

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