Siria, attivisti: raid nell’est, uccisi 38 miliziani pro-Damasco

I media di Stato siriani hanno accusato dell'attacco la coalizione a guida Usa

/ AFP PHOTO / Rami al SAYED

Beirut (LaPresse/AFP) – Almeno 38 combattenti che sostengono il regime di Bashar Assad sono rimasti uccisi in un raid notturno vicino al confine siriano con l’Iraq. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che il raid è avvenuto nella città di Al-Hari. I media di Stato siriani hanno accusato dell’attacco la coalizione a guida Usa.

Tredici bambini morti nei giorni scorsi

“Secondo le notizie che l’UNICEF ha ricevuto, almeno 13 bambini sarebbero stati uccisi nei giorni scorsi in Siria”. Lo ha fatto sapere Geert Cappelaere, direttore regionale dell’Unicef per il Medioriente e il Nord Africa. Ha spiegato che un attacco avrebbe colpito il villaggio di Zardana, nel governatorato nordoccidentale di Idlib, uccidendo 9 bambini. A Idlib vivono circa 1 milione di bambini, molti dei quali sfollati da altre parti del paese. “Senza altri posti in cui andare, le famiglie hanno cercato rifugio in accampamenti collettivi e scuole“, ha sottolineato.

Sembra siano stati uccisi altri quattro bambini durante le violenze nei due villaggi assediati di Foua e Kafraya, anche questi nel governatorato di Idlib. Intanto, anche nella città di Bou Kamal, al confine con l’Iraq, si sono verificate forti violenze“, ha proseguito il direttore. “Tutto ciò ci ricorda tristemente che la guerra sui bambini in Siria è ancora lontana dalla fine. Il principio fondamentale della protezione dei bambini, sempre e ovunque, è ancora un sogno irraggiungibile per fin troppe famiglie“, ha proseguito Cappelaere.

I sette anni passati di guerra in Siria hanno dimostrato che la violenza genera solo maggiore violenza, odio e vendetta, e un’ulteriore frammentazione di una società già a pezzi“, secondo il responsabile Unicef. Dal 2011, quando è cominciato il conflitto, circa 6 milioni di bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case. “Non ci sono vincitori in nessuna guerra sui bambini. Tutti perdono, e la sconfitta maggiore è per i bambini e il futuro della Siria“, ha commentato ancora.

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