Spaccio di droga tra Agro Aversano, litorale Domitio e Napoli: arrestati in cinque

In alto a sinistra Tobia Di Fusco e Michela Chiaramonte (indagati a piede libero), al centro Francesco Avolio (indagato a piede libero) e a destra Vittorio Simeone Rovanni (ai domiciliari). In basso a sinistra Fulvio Lama (in carcere), al centro Sabato Manzo (in carcere) e a destra Gennaro Manzo (in carcere)
In alto a sinistra Tobia Di Fusco e Michela Chiaramonte (indagati a piede libero), al centro Francesco Avolio (indagato a piede libero) e a destra Vittorio Simeone Rovanni (ai domiciliari). In basso a sinistra Fulvio Lama (in carcere), al centro Sabato Manzo (in carcere) e a destra Gennaro Manzo (in carcere)

Agro aversano, litorale domizio e Napoli: sono le aree dove si sarebbe mossa la rete di pusher smantellata ieri dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta. Lo smercio di narcotici di cui, secondo la Procura, si è resa protagonista negli ultimi anni è stato documentato nell’indagine che ha fatto scattare, su ordine del giudice Maria Pasqualina Gaudiano, 5 misure cautelari.

Tre indagati sono finiti in cella, si tratta di Fulvio Lama, 41enne di Castelvolturno, Sabato Manzo, 34enne, e Gennaro Manzo, 31enne, entrambi liternesi, e due ai domiciliari, ovvero Vittorio Simeone Rovanni, 22enne di Castelvolturno, e Luigi Elia, 45enne di Villa Literno, detto Chiacchione ‘o macellaio. Sotto inchiesta a piede libero, invece, Francesco Avolio, 32enne, Ermelinda Cardillo, 71enne, entrambi di Castelvolturno, Tobia Di Fusco, 30enne, e la compagna, Michela Chiaramonte, 32enne, di Villa Literno, e Giuseppe Vitale, 40enne castellano. Ad assisterli gli avvocati Dezio Ferraro, Fabio Russo, Tammaro Diana, Massimiliano Fumo e Daniele Pasquariello.

Le indagini, stando alla tesi della Procura di S. Maria Capua Vetere, hanno permesso di accertare diversi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hashish e marijuana. Nel corso dell’attività investigativa sono state effettuate intercettazioni e servizi di controllo, i cui esiti hanno consentito di sequestrare sostanze stupefacenti, procedere ad arresti in flagranza di reato e di dare riscontro alle dichiarazioni rese dagli acquirenti che di volta in volta venivano fermati dopo aver comprato la droga dai pusher finiti in manette. I 10 coinvolti nell’inchiesta con l’accusa di spaccio di droga sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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