Spagna, ore contate per il piccolo Julen. I soccorsi: “E’ un’opera di ingegneria umanitaria”

Il Paese tiene il fiato sospeso nella speranza che il piccolo sia ancora in vita

MALAGA – La terribile vicenda di Julen, il bimbo di due anni caduto in un pozzo a Totalán (Malaga) ormai dieci giorni fa, è probabilmente tra i casi di cronaca recente più tristi della storia della Spagna. Le speranze che il bimbo possa essere ancora in vita cominciano a spegnersi. Troppi i giorni che il bimbo, così piccolo, ha trascorso da solo, al buio, senza cibo né acqua, in quel maledetto pozzo.

La Spagna tiene il fiato sospeso, nella speranza che il piccolo sia ancora in vita

Un errore di calcolo ha causato nuovi ritardi nei soccorsi

Un errore di calcolo ieri ha costretto i soccorritori a dover cominciare tutto daccapo. Dopo aver terminato la perforazione del tunnel, sono sorte ulteriori difficoltà nei lavori di rivestimento di una galleria per raggiungere Julen. La squadra di ingegneri e soccorritori dovrà ora scavare un nuovo tunnel, operazione che richiederà più tempo del previsto. “Questo è ciò che può accadere quando si trapana a casa. Quando trovi un muro duro, il trapano balla e si allontana dal centro. E questo è successo con la perforazione. Inserendo il tubo, che è dritto, non può raggiungere la profondità che cerchiamo. Hanno dovuto rimuoverlo per rimettere il trapano con un diametro più grosso“, hanno riferito gli esperti che seguono il caso.

Il delegato dell’Associazione degli Ingegneri delle Miniere del Sud ha riferito che la squadra di soccorso “continua il lavoro con la speranza di trovare vivo il bambino“, anche se “questa battuta d’arresto ha generato un certo sconforto”.

“Un’opera umanitaria di ingegneria civile”

Ángel García Vidal, esperto ingegnere, dopo aver ispezionato il buco nella fattoria di Totalán, l’impossibilità di accedervi con macchinari pesanti e la complessità di una terra senza precedenti studi geologici, ha rilasciato una dichiarazione che ha reso fino in fondo la difficoltà se non l’impossibilità di salvare Julen. “Questa non è un’operazione di soccorso ma un’opera umanitaria di ingegneria civile“, ha detto.

Un’opera, ha omesso di dire, con quasi nessun precedente in Spagna. In cui sono state coinvolte centinaia di persone e dozzine di aziende, capitali pubblici e privati per l’esecuzione di lavori che normalmente richiederebbero mesi.

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