Stop dal Viminale al libro dell’ex lady Vallanzasca e del film prodotto dal nipote del boss Bardellino

Nicola Morra: "Se si deve intervenire in modo censorio, questo è perché per decenni si è di fatto permesso di credere che la cultura mafiosa fosse ammissibile, anzi la migliore"

Il duo era ‘interessante’. Da un lato Antonella D’Agostino, la scrittrice, ex moglie di Renato Vallanzasca e amica di penna del capoclan Augusto La Torre. Dall’altro il produttore, il nipote del boss dei Casalesi Antonio Bardellino. E l’accoppiata aveva ‘partorito’ un film tratto dal libro ‘La Casalese – Operazione Spartacus’, scritto dalla D’Agostino.

Ma il Viminale ha bloccato la loro presentazione. A commentare la scelta del ministero degli Interni è stato Nicola Morra. “La libertà di espressione è una cosa, dare spazio a messaggi che avvicinano, anziché allontanarli, i cittadini alla cultura mafiosa è un’altra. Ma se si deve intervenire in modo censorio, questo è perché per decenni si è di fatto permesso di credere che la cultura mafiosa fosse ammissibile, anzi la migliore. In un paese libero – ha scritto su Facebook il presidente della Commissione antimafia – la censura non interverrebbe ad impedire la presentazione di un libro di tal fatta semplicemente perché nessuno sarebbe interessato a scriverlo od a leggerlo… e dunque a pubblicarlo”.

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