Superbonus 110%, lavori più rapidi: cosa cambia

Tagliata la verifica di doppia conformità, si dà così un’accelerata di almeno tre mesi sugli adempimenti burocratici previsti al Ministero della Pubblica amministrazione di quasi 110 milioni di euro

Foto LaPresse 29-04-2021 Alessandria, Italia Cronaca Alessandria, muore un operaio mentre lavora al nuovo capannone Amazon.

ROMA – Superbonus 110%, lavori più rapidi, tagliata, infatti, la verifica di doppia conformità, si dà un’accelerata di almeno tre mesi sugli adempimenti burocratici previsti dal Ministero della Pubblica amministrazione per un totale di quasi 110 milioni di euro. Verranno così bypassati i farraginosi accessi agli archivi edilizi dei Comuni. Con questa modifica il Superbonus 110% verrà “equiparato agli altri bonus fiscali, ai crediti di imposta edilizi e, in particolare, al bonus facciate del 90%”.

La specifica

Una velocizzazione che andrà a toccare tutti i lavori da realizzare, in particolare quelli nei condomini. In base al testo, articolo 34 del dl approvato ieri dal Consiglio dei ministri, infatti, “le operazioni effettuate con l’agevolazione saranno considerate manutenzioni straordinarie e potranno essere realizzati con una Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila)”. “L’Abi, l’Associazione bancaria italiana spiega che “per gli istituti di credito – spiega –  sarà sufficiente la certificazione della regolarità urbanistica delle parti comuni per portare avanti la cessione dei crediti fiscali. Quindi non si guarderà alle singole unità immobiliari dei condomini”.

L’esclusione e le proteste

Nel Superbonus rientrano anche gli ospedali, le case di cura, i poliambulatori, i collegi, gli ospizi e le caserme, esclusi alberghi e pensioni con fini di lucro. Una decisione che non trova d’accordo la Federalerghi: “Una grande delusione per essere stati esclusi dal Superbonus – ha detto il presidente Bernabò Bocca – nella bozza gli alberghi erano ricompresi, ma poi di fatto sono stati esclusi. Sono, invece, entrati i collegi e le case di cura private. Noi ci contavamo molto su questa misura perché i nostri alberghi, ormai fermi da oltre un anno, hanno bisogno di manutenzione e riqualificazione. È una grande delusione, ma combatteremo al fianco dei ministri, come Garavaglia, che ci sono battuti per introdurre questa misura. Speriamo che in fase di conversione si possa rimediare. Stiamo spendendo centinaia di migliaia di euro per ristrutturare in termini impiantistici le nostre strutture ricettive. Il Superbonus per gli alberghi è indispensabile”.

Colaiacovo: “Siamo sconcertati”

Sulla stessa lunghezza d’onda la vice presidente di Associazione italiana Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo: “Siamo sconcertati. Il passo indietro dell’esecutivo sull’estensione agli alberghi del Superbonus è l’ennesima doccia fredda per il settore. Le nostre imprese così drammaticamente colpite dalla crisi, sono costrette a ricorrere massicciamente al credito per resistere dopo 14 mesi di fermo pressoché totale. La ripartenza da sola non basta, si interrompe l’emorragia ma non si può recuperare la perdita accumulata in questi lunghi mesi di fermo”.

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