Tim, Calenda: Stato dovrà avere presenza, non necessariamente controllo

Roma, 16 apr. (LaPresse) – “Cdp è intervenuta per supportare un progetto che vuole trasformare Tim in una public company e scorporare la rete non per prendere il controllo dell’azienda. Vivendi è stato un pessimo azionista e l’Italia ha bisogno di una rete unica forte capace di mobilitare investimenti”. Così il ministro Carlo Calenda intervistato da La Repubblica.

“Sono favorevole agli investimenti esteri, ma questo non vuol dire rimanere inerti quando dimostrano di distruggere valore piuttosto che crearlo soprattutto quando in ballo c’è un interesse strategico”, sostiene Calenda che aggiunge: “Lo Stato dovrà avere una presenza ma non necessariamente il controllo. La rete telefonica dovrà essere come quella del gas, dell’elettricità o dell’acqua. Sarà una garanzie per tutti gli operatori”.

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