Tokyo 2020, Giochi senza spettatori stranieri. Bach: “Prima la sicurezza”

Niente spettatori stranieri ai Giochi di Tokyo e l'incubo di una edizione completamente a porte chiuse sempre più minaccioso.

.(AP Photo/Koji Sasahara)

ROMA – Niente spettatori stranieri ai Giochi di Tokyo e l’incubo di una edizione completamente a porte chiuse sempre più minaccioso. La decisione prevista da tempo e da diversi mesi sul tavolo degli organizzatori a causa della mancata flessione della curva epidemiologica che sta colpendo larga parte del globo viene certificata al termine di una riunione tra i membri del comitato organizzatore delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo al quale ha preso parte il Cio, che non ha potuto fare altro che prender atto della scelta. La richiesta di un ‘blocco delle frontiere’ avanzata dal governo alcune settimane fa è stata dunque accolta e a circa quattro mesi dal via, i Giochi più martoriati del dopoguerra sono costretti a fare a meno del pubblico straniero.

All’inizio dell’incontro, il capo del CIO Thomas Bach ha ribadito che la massima priorità degli organizzatori è garantire la sicurezza di tutti i partecipanti ai giochi e delle persone in Giappone. Posizione che lasciava intravedere pochi margini per trovare soluzioni alternative. “Sappiamo che questo è un grande sacrificio per tutti. Abbiamo detto fin dall’inizio di questa pandemia che richiederà sacrifici. Ma abbiamo anche detto che il primo principio è la sicurezza. Ogni decisione deve prima rispettare il principio di sicurezza”, ha detto Bach non nascondendo delusione e amarezza. Secondo gli organizzatori il rischio era troppo grande per far entrare in Giappone i possessori di biglietti dall’estero, idea fortemente contestata dal pubblico giapponese. Il Giappone ha registrato circa 8.800 decessi per il COVID-19 e non poteva permettersi di correre rischi ulteriori, trovandosi in un situazione ancora più complicata. “Al fine di dare chiarezza ai titolari di biglietti che vivono all’estero e per consentire loro di adattare i loro piani di viaggio in questa fase, si è arrivati alla conclusione che non potranno entrare in Giappone nel corso dei Giochi Olimpici e Paralimpici”, ha detto in una nota il comitato organizzatore di Tokyo. Sono circa un milione i biglietti che erano stati venduti al di fuori del Giappone. Gli organizzatori hanno promesso rimborsi ma resta ancora da capire con quali modalità. I rivenditori autorizzati addebitano commissioni fino al 20% in più rispetto al prezzo del biglietto. E non è chiaro se le commissioni verranno rimborsate. “Potremmo aspettare fino all’ultimo momento per decidere, tranne che per gli spettatori”, ha detto Seiko Hashimoto, presidente del comitato organizzatore. “Devono assicurarsi alloggi e voli. Quindi dobbiamo decidere in anticipo altrimenti causeremo molti disagi da parte loro. So che questo è un problema molto difficile”. L’onere finanziario della vendita dei biglietti persi ricade sul Giappone. Si era previsto da parte del comitato organizzatore locale un introito di 800 milioni di dollari dalla vendita dei biglietti, la terza fonte di reddito più alta nel budget delle finanze private. Eventuali carenze di bilancio dovranno essere ora compensate dagli enti governativi giapponesi. Un’altra tegola dunque per le finanze del comitato organizzatore giapponese.

Nel complesso, il Giappone ha speso ufficialmente 15,4 miliardi di dollari per organizzare le Olimpiadi. Diversi audit governativi affermano che il costo effettivo potrebbe essere il doppio. Sono circa 4,45 milioni i biglietti venduti ai residenti in Giappone. Gli organizzatori dovrebbero annunciare il mese prossimo la capacità delle sedi olimpiche per svolgere le gare, che saranno riempite dai residenti locali. Il divieto ai fan dall’estero arriva a pochi giorni dalla inaugurazione della staffetta della torcia olimpica che partirà giovedì prossimo dalla prefettura di Fukushima, nel nord-est del Giappone. Il ‘viaggio’ durerà 121 giorni, attraversando il Giappone con 10.000 corridori, e terminerà il 23 luglio con la cerimonia di apertura al National Stadium di Tokyo. La staffetta sarà un test quanto mai probante per le Olimpiadi e le Paralimpiadi, che coinvolgeranno 15.400 atleti attesi in Giappone, i quali verranno testati prima di lasciare il proprio Paese, all’arrivo in Giappone e testati frequentemente vivendo i giorni dei Giochi in una ‘bolla sicura’ all’intero del villaggio degli atleti, allestita lungo la baia di Tokyo. Gli atleti non dovranno essere vaccinati per entrare in Giappone, ma molti lo saranno.

Di Luca Masotto

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome