Tragedia di Genova: il dolore ricompatta il governo Lega-M5S

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio annullano i propri impegni per dirigersi a Genova. Solo Salvini assente, che però assicura di perseguitare i responsabili del disastro

Foto Ufficio stampa Palazzo Chigi / Filippo Attili / LaPresse in foto Luigi Di Maio, Giuseppe Conte
Di Dario Borriello

ROMA (LaPresse) – Tra dolore e rabbia, il governo Lega-M5S si ricompatta. Differenze e diffidenze restano, sia chiaro. Ma davanti alla tragedia di Genova ogni discussione è finita inevitabilmente in secondo (forse terzo) piano. Perché lo sbriciolamento del Ponte Morandi ha inghiottito vite umane ma anche le polemiche politiche, che si dimostrano sterili in certe occasioni così drammatiche.

Appena si è diffusa la notizia, tra i vertici del governo è infatti scattato l’allarme rosso. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “profondamente colpito” dalla tragedia, ha annullato i suoi impegni per volare a Genova. Anche il suo vicepremier, Luigi Di Maio, ha deciso di partire per raggiungere il capoluogo ligure perché “lo Stato, in questo momento, deve far sentire la sua vicinanza“. Solo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non ha modificato subito la sua agenda, ma ha assicurato: “Accerteremo le responsabilità di questo disastro inaccettabile“.

In prima linea, ovviamente, anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli. Ha puntato subito il dito contro chi ha la responsabilità della manutenzione

Mi dispiace constatare che su queste infrastrutture non sia stata fatta, e questi fatti ne sono la testimonianza“. Il titolare del Mit spiega che nei primi 60 giorni in tolda di comando “abbiamo dato immediatamente mandato di lavorare sulla messa in sicurezza dei viadotti e al loro monitoraggio attraverso dei sensori“. Perché “quasi tutti i ponti italiani, costruiti tra gli anni ’50 e ’70 hanno bisogno di manutenzione ordinaria. Questo governo metterà i soldi proprio lì, per evitare che capitino ancora tragedie di questo tipo“, garantisce. Salvini va anche oltre, mettendo nel mirino l’Europa: “Se ci sono vincoli esterni che ci impediscono di spendere per mettere in sicurezza le infrastrutture italiane, sarà il caso di discutere se continuare a rispettare questi vincoli o mettere davanti la domanda di sicurezza degli italiani“.

Ripongono la sciabola nel fodero anche le opposizioni

L’ex premier, Paolo Gentiloni, scrive: “L’Italia intera si stringe attorno alle persone e alle famiglie coinvolte“. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, invita a “mettere da parte polemiche e contrapposizioni di qualunque genere“, e il segretario del Pd, Maurizio Martina, offre collaborazione del suo partito “da subito in ogni istituzione, locale e nazionale, insieme a tutte le forze, con spirito unitario, perché si affronti questa emergenza“. Sempre dal Nazareno arrivano i commenti dell’ex ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che sceglie Twitter per diffondere il suo messaggio: “Dolore per la tragedia che ha colpito la città di Genova. Vicinanza alle persone coinvolte, gratitudine ai soccorritori“. Più duro Matteo Renzi, che afferma: “Chi ha sbagliato deve pagare. E forse finalmente si potrà discutere di infrastrutture, senza ideologie. Ma oggi, per favore, è solo il giorno del silenzio. Del cordoglio. Del dolore“.

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