Brescia, corruzione di un finanziere: tre arresti

Angelo Scaroni

BRESCIA – Imprenditore coinvolto in un’inchiesta sull’accoglienza dei profughi avrebbe corrotto un finanziere. Tre arresti sono stati eseguiti dalla guardia di finanza e la polizia di Brescia, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica. I militari hanno dato esecuzione, nelle prime ore della mattinata di oggi, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Brescia, nei confronti di tre persone. Si tratta di un imprenditore bresciano, Angelo Scaroni, di un professionista e di un militare della guardia di finanza per il reato di corruzione.

Le indagini condotte dalle fiamme gialle

E’ stata la stessa Guardia di Finanza ad investigare sul collega e ad arrestarlo questa mattina. Le indagini hanno rilevato, infatti, l’esistenza di un presunto accordo corruttivo tra un imprenditore bresciano, già indagato nell’ambito di altro procedimento penale, un faccendiere e un ispettore della guardia di finanza. Più nel dettaglio, l’accordo illecito era finalizzato ad attivare il maresciallo, già indagato da luglio scorso e non più operativo da allora, a fronte della promessa di denaro, al fine di ottenere l’indebita acquisizione di informazioni soggette a segreto investigativo.

La Procura: l’indagato voleva avere notizie riservate

Negli intendimenti degli indagati, la posizione del maresciallo quale “interno” alla guardia di finanza, pur non essendo direttamente coinvolto nell’attività investigativa a carico dell’imprenditore, avrebbe potuto consentire di acquisire informazioni riservate. Notizie riguardanti l’indagine sull’ipotesi di riciclaggio di somme di denaro, in parte costituite da pagamenti effettuati dalla Prefettura. I fondi erano erogati a fronte dell’accoglienza di migranti richiedenti asilo accolti in strutture bresciane.

Ad accorgersi dell’anomalia sono stati i colleghi

Le indagini sono state condotte, congiuntamente, dai poliziotti della Squadra Mobile bresciana e dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.
Sono stati gli stessi Finanzieri che indagavano l’imprenditore ad accorgersi dei comportamenti anomali del collega. Da qui la scoperta dell’illecito.

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