Trento, morte cacciatore 24enne: ucciso con un colpo mentre era steso a terra

Steso a terra, con ogni probabilità nella posizione classica del cacciatore che imbraccia il fucile mirando alla preda. Alle sue spalle qualcuno avrebbe esploso un colpo di Winchester, freddandolo con un proiettile alla nuca da un metro di distanza

Foto Ufficio stampa Carabinieri/LaPresse

Steso a terra, con ogni probabilità nella posizione classica del cacciatore che imbraccia il fucile mirando alla preda. Alle sue spalle qualcuno avrebbe esploso un colpo di Winchester, freddandolo con un proiettile alla nuca da un metro di distanza. Massimiliano Lucietti, 24 anni, di Celledizzo di Peio, 350 anime nella trentina val di Sole, sarebbe morto così lunedì scorso nei boschi a due passi da casa. È quanto si apprende dagli inquirenti che stanno passando sotto la lente ogni dettaglio scientifico emerso dagli esami autoptici.

Il suo corpo è stato ritrovato quasi subito da un altro cacciatore, un forestale in pensione che il giorno seguente si è suicidato. ‘Non attribuitemi colpe che non ho’, ha lasciato scritto il 59enne, sentito per ore dai carabinieri come persona informata sui fatti nell’immediatezza del tragico ritrovamento. I familiari hanno dato mandato all’avvocato Andrea de Bertolini di difenderne l’onorabilità “in nome della verità”.

Un giallo nel giallo anche per il pm Davide Ognibene: sul suo tavolo c’è un fascicolo per omicidio colposo che non esclude al momento altre ipotesi, compresa quella dell’omicidio volontario. Pista che non può essere tralasciata, almeno fino a quando non saranno disponibili le risultanze balistiche dei carabinieri del Ris di Parma che stanno analizzando l’ogiva, peraltro deteriorata, ritrovata accanto al corpo del giovane cacciatore. Le perizie dovrebbero essere depositate in procura nel giro di un paio di giorni.

Intanto i carabinieri hanno ascoltato e messo a verbale le testimonianze di altri cacciatori che lunedì scorso, nelle ore della tragedia, erano appostati nei boschi per le consuete battute. “Dichiarazioni da approfondire”, precisano gli inquirenti che hanno raccolto informazioni anche dagli abitanti di Celledizzo e dai componenti delle associazioni venatorie locali per incrociare racconti e testimonianze. “Abbiamo piena e totale fiducia nell’opera investigativa messa in atto da carabinieri e magistratura”, fanno sapere i familiari della vittima attraverso l’avvocato Giuliano Valer.

di Luca Borghi

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