Trieste, il vicesindaco Polidori: “Clochard? Pensavo fosse andato via, lo cercherò”

Il Partito Democratico triestino chiede le dimissioni del vicesindaco

Foto LaPresse/Nicola Vaglia

Roma – Dopo le polemiche per il post su Facebook in cui si vantava di aver gettato nell’immondizia le coperte di un clochard, il vicesindaco di Trieste Paolo Polidori si difende su Radio Capital: “Sono sconcertato, nel post non c’è riferimento a persone. Sul clochard c’era un provvedimento di allontanamento, ho presunto che fosse andato via”.

“A Trieste nessuno resta senza tetto sulla testa, non c’è mancanza di solidarietà, mi ero mosso in prima persona per lui. Lo cercherò, voglio parlargli”, spiega ancora il vicesindaco. Alla domanda se riscriverebbe il post, risponde: “Non così. È brutto sentirsi dare del razzista. Non lo sono”.

Il Partito Democratico triestino chiede le dimissioni del vicesindaco

Il Partito democratico di Trieste ha chiesto le dimissioni del vicesindaco Paolo Polidori. “Il gesto di Polidori dimostra un atteggiamento sprezzante con i deboli. Che in nulla si concilia con i doveri di solidarietà umana, di civile convivenza e di correttezza istituzionale cui deve attenersi un amministratore. Tanto più se gli sono assegnate le deleghe alla sicurezza ed è vicesindaco”. Così la segretaria provinciale del Pd Laura Famulari ha espresso la posizione del partito di Trieste in merito al gesto del vicesindaco leghista. Che ieri ha annunciato di aver gettato in un cassonetto coperte ed effetti personali di un clochard.

La capogruppo dem in Consiglio comunale, Fabiana Martini, ha annunciato la presentazione di una mozione di censura nei confronti dell’esponente del Carroccio, in quanto “questo episodio non può rimanere fuori dalla più autorevole assemblea della città, ma deve essere oggetto di un confronto in cui tutti dicano con chiarezza se Trieste è la città in cui un vicesindaco può sottrarre le coperte a una persona senza fissa dimora e poi vantarsene. La questione ha un rilievo politico e civile, perché chi rappresenta la Città ai massimi vertici deve onorarne la storia e lo spirito, senza mai dimenticare il rispetto della Costituzione né degli essenziali doveri di umanità”.

(LaPresse)

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