Trivelle, concessioni del Mise: furia di ambientalisti e M5S. Costa frena

Il Bollettino degli idrocarburi ha prorogato diverse concessioni osteggiate dai pentastellati

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Sono di nuovo le trivelle a far infuriare attivisti a 5Stelle ed ambientalisti. Stavolta però il Movimento è al governo. E diversi esponenti della base pentastellata si sono sentiti traditi quando hanno letto, sul sito del ministero retto da Luigi Di Maio, il Bollettino degli idrocarburi che prorogava diverse concessioni, avversate con forza quando i grillini ancora non erano al potere.

Le disposizioni del governo

Potranno essere prelevate risorse a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, e nella vicina San Potito. A Sud hanno avuto luce verde tre permessi di ricerca in mare: due presso Santa Maria di Leuca, l’altro a Crotone. Tutto ad opera del ministero dello Sviluppo economico, guidato proprio da Luigi Di Maio, capo politico del Movimento fondato da Beppe Grillo.

Il ministro Costa accusa il suo predecessore

Ha cercato di calmare le acque il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, puntando il dito contro il suo predecessore. L’ok del Mise sarebbe stato un “compimento amministrativo obbligato di un sí dato dal ministero dell’Ambiente del precedente governo”. La colpa deve essere data a “quella cosiddetta sinistra amica dell’ambiente”, mentre “noi siamo e resteremo contro le trivelle” e “quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato”.

Il ministro promette che non firmerà alcuna trivellazione. Ma in realtà, almeno a sentire i Verdi, si starebbe “arrampicando sugli specchi”. Il leader degli ecologisti, Angelo Bonelli, ricorda che gli uffici del dicastero dell’Ambiente hanno dato pareri positivi non solo per le trivellazioni in Adriatico, ma anche alla Shell nell’area dell’entroterra del parco di Lagonegrese, in Basilicata. Si tratta di 347 km quadrati dove si potrà effettuare ricerca sismica attraverso geofoni attivati da cariche esplosive.

Di Maio scarica le colpe sul governo precedente

“Mi si accusa di aver autorizzato trivelle nel mar Ionio, ma è una bugia”, spiega lo stesso Di Maio, aggiungendo che le “ricerche di idrocarburi non sono trivellazioni), ed erano state autorizzate dal Governo precedente, e in particolare dal ministero dell’Ambiente del ministro Galletti”. Un funzionario del Mise “ha semplicemente sancito quello che aveva deciso il vecchio Governo”, e “quando il Pd ha dato l’ignobile parere favorevole un anno e mezzo fa, nessun giornale aveva messo la notizia in prima pagina”.

Di Maio annuncia che presto il Movimento porterà in Parlamento una norma che dichiara l’air gun una pratica illegale. L’esecutivo, spiega poi il pentastellato Davide Crippa, sottosegretario al Mise, lavorerà per un’altra proposta normativa, inserendo all’interno del decreto legge ‘Semplificazioni’ un emendamento per bloccare 40 permessi pendenti.

Il governatore della Puglia contro Di Maio e Costa

Ma queste rassicurazioni non convincono il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il quale assicura battaglia a “Di Maio e Costa, che sono come Renzi e Calenda”. Il governatore promette che impugnerà le nuove autorizzazioni rilasciate dal Mise, perché “ci siamo sempre battuti in difesa del nostro mare, e continueremo a farlo”.

(Lapresse/di Matteo Bosco Bortolaso)

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