Trump dà pieno appoggio alla politica migratoria del governo giallo-verde

L'intesa tra i due è emersa costantemente prima nell'incontro nello Studio Ovale, poi nel corso della conferenza stampa congiunta

LP / AFP PHOTO / SAUL LOEB
di Antonella Scutiero

ROMA (LaPresse) – Pieno appoggio sulla politica migratoria e ok alla creazione di una cabina di regia italo-americana. Ciò, per la stabilizzazione della Libia in cui il nostro paese avrà un ruolo di leadership. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna a casa con il sostegno del leader Usa Donald Trump, che ha incontrato alla Casa Bianca. Sull’immigrazione in particolare “ammiro Conte per la sua leadership coraggiosa e spero che tutti i leader mondiali seguano l’esempio dell’Italia“, ha detto il presidente statunitense che ha lodato l’alleato. “E’ un esempio in tutta Europa per come sta gestendo i propri confini” e “state facendo un lavoro fantastico. Sono totalmente d’accordo su come affrontate l’immigrazione legale e illegale“, ha sottolineato.

L’intesa tra i due è emersa costantemente prima nell’incontro nello Studio Ovale, poi nel corso della conferenza stampa congiunta

Sono due “outsider della politica“, come ha detto Trump, e “stiamo dimostrando che il cambiamento è possibile“, ha ribattuto Conte. Il premier italiano porta a casa il placet Usa alla sua politica migratoria. “Un approccio che segue una logica non più emergenziale ma strutturale, in linea anche con quello del presidente Trump“, ha sottolineato Conte, proponendosi come “interlocutore privilegiato e punto di riferimento in Ue degli Stati Uniti per le sfide che abbiamo davanti” e “latore” perché le posizioni Usa su Wto e finanziamenti Nato “siano comprese anche dagli altri, dobbiamo negoziare con gli Usa perché siano favorevoli ai cittadini Usa, Ue e italiani“. Il premier ha incassato anche la garanzia che i dazi non toccheranno le imprese agroalimentari italiane.

Se l’accordo c’è ed è evidente ci sono però anche punti di disaccordo

A partire dalla Russia: l’Italia ritiene fondamentale il suo dialogo con gli Usa. Perché “riteniamo che giochi un ruolo fondamentale in tutte le crisi“. E “se vogliamo risolvere i problemi non ci possiamo scegliere le controparti, dobbiamo sederci a un tavolo“. Per quanto riguarda le sanzioni “siamo consapevoli che si tratta di un sistema che nasce dagli accordi di Minsk non è possibile oggi rimuoverle da un giorno all’altro, ma quantomeno premurarsi che non vadano a colpire la popolazione“. Posizione ben diversa quella di Trump per cui “le sanzioni rimarranno così come sono“.

Altro fronte delicato quello dell’energia. “Ci siamo trovati d’accordo su necessità più efficace diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetiche e rotte“, ha riferito Conte. Ma su Tap, che Trump spera di vedere completato, il premier italiano è stato più cauto: “C’è piena consapevolezza da parte del mio governo che è un’opera strategica” però “ho rappresentato a Trump che ci sono alcune inquietudini delle comunità locali sul punto in cui approderà questo gasdotto. Quanto tornerò in Italia appena possibile andrò a incontrare il sindaco e le comunità locali per trovare una soluzione che sia compatibile con le comunità locali“.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome