Trump vede May: dopo Brexit super accordo. A Londra proteste in serie

Britain's Prime Minister Theresa May (R) and US President Donald Trump, are followed by her husband Philip May (unseen) and US First Lady Melania Trump (L) as they leave 10 Downing Street to make their way to the Foreign and Commonwealth office for a press conference in London on June 4, 2019, on the second day of the US President's three-day State Visit to the UK. - US President Donald Trump turns from pomp and ceremony to politics and business on Tuesday as he meets Prime Minister Theresa May on the second day of a state visit expected to be accompanied by mass protests. (Photo by Adrian DENNIS / AFP)

LONDRA Donald Trump promette un accordo commerciale “fenomenale” con il Regno Unito dopo la Brexit. Nella giornata dalle tinte più politiche della sua visita di Stato di tre giorni, parlando a fianco dell’ancora per poco premier Theresa May, il tycoon ha usato toni sensazionali, definendo per esempio quella fra Usa e Regno Unito “la più grande alleanza che il mondo abbia mai conosciuto”. Mentre sui cieli di Londra volava il gigantesco pallone di un ‘baby-Trump’ in pannolino, e migliaia di manifestanti sfilavano per le strade della città per protestare contro il presidente Usa, lui nella conferenza stampa con May sminuiva le proteste definendole “fake news” e “molto piccole” e lanciava i suoi strali contro il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn.

Trump replica a Corbyn

Quest’ultimo è fra i politici che si sono presentati in piazza alle proteste, dove ha tenuto un intervento contro Trump. Il repubblicano, però, ha riferito che Corbyn aveva chiesto di incontrarlo: “Voleva incontrarmi e io gli ho detto di no”, ha affermato l’inquilino della Casa Bianca, definendo il numero uno del Labour “una forza negativa”. Stessa etichetta attribuita al sindaco di Londra, Sadiq Khan, che dopo il botta e risposta cominciato domenica è tornato ad attaccare Trump definendolo il volto dell’estrema destra nel mondo- “La verità è che, quando si guarda in giro per il mondo, ci sono molti leader le cui visioni trovo ripugnanti – in Ungheria, in Italia, in Francia, qui nel Regno Unito, e il ‘poster boy’ a cui guardano è Donald Trump”, ha detto il primo cittadino.

L’anniversario

Tecnicamente la visita del presidente Usa, apertasi lunedì con la stretta di mano con la regina Elisabetta II e un banchetto sfarzoso a Buchkingham Palace, è incentrata sul 75esimo anniversario del D-Day, che ricorre oggi. Ma giunge in un periodo molto particolare per il Regno Unito. Visto che venerdì entreranno in vigore le dimissioni di May da leader del partito conservatore (resterà invece premier finché non sarà scelto il successore fra gli 11 contendenti membri dei Tories).

Per questo Trump ha approfittato della visita per cominciare a intessere rapporti con i possibili successori. Ma Boris Johnson, per il quale il tycoon aveva espresso apprezzamento prima ancora di atterrare a Londra, ha rifiutato la richiesta di un incontro. Impegnato in un evento elettorale, fanno sapere dal suo staff. Trump ha anche proposto un incontro al ministro dell’Ambiente Michael Gove, altro pretendente. Da Downing Street si sottolinea tuttavia che il presidente Usa è stato “cortese”, avvertendo in anticipo l’ufficio May del fatto che avrebbe avuto questi contatti.

Confronto con Farage

Un faccia a faccia c’è stato con Nigel Farage, grande sostenitore della Brexit e vincitore delle europee nel Regno Unito. “Buon incontro con il presidente Trump – crede davvero nella Brexit e gli sta piacendo il suo viaggio a Londra”. Questo ha scritto su Twitter il leader del Partito della Brexit. A proposito del divorzio dall’Ue, in conferenza stampa accanto a May, Trump ha replicato. “Mentre il Regno Unito fa i preparativi per uscire dall’Unione europea, gli Stati Uniti sono impegnati a un fenomenale accordo commerciale fra Usa e Regno Unito”.

Le frizioni

Non mancano tuttavia i punti di frizione fra Londra e Washington, per esempio a proposito dell’Iran o del cambiamento climatico. “Ho sempre parlato apertamente con te, Donald, quando abbiamo avuto approcci diversi”, ha detto May. E lo stesso tycoon ha affermato che “tutto è sul tavolo” nei colloqui per un accordo di libero scambio con Londra. Il riferimento è alle preoccupazioni di Londra per il fatto che il servizio sanitario nazionale Nhs, statale, possa essere aperto a società Usa. Dopo il banchetto di lunedì a Buckingham Palace, in questa seconda serata sarà la volta di una cena nella residenza dell’ambasciatore Usa; parteciperanno l’erede al trono, il principe Carlo, e la moglie Camilla.

(LaPresse – Afp)

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