Tv: a Natale Alberto Angela racconta il capoluogo lombardo, è ‘Stanotte a Milano’

La sera di Natale, il 25 dicembre in prima serata, Rai1 e Alberto Angela regalano ai telespettatori l'evento 'Stanotte a Milano': un viaggio intenso nel capoluogo lombardo per scoprirne la storia, l'arte, le suggestioni più intime e l'ambizione di guardare sempre al futuro

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane

La sera di Natale, il 25 dicembre in prima serata, Rai1 e Alberto Angela regalano ai telespettatori l’evento ‘Stanotte a Milano’: un viaggio intenso nel capoluogo lombardo per scoprirne la storia, l’arte, le suggestioni più intime e l’ambizione di guardare sempre al futuro. Con una sorpresa, rivelata dallo stesso Angela nel corso della presentazione, al Museo del Novecento: Adriano Celentano. Il ‘Molleggiato’ si collegherà al telefono per raccontare, a modo suo, la via Gluck. “Qual è una delle vie più famose? Via Gluck: tutti la conoscono – ha spiegato il conduttore e divulgatore – ma pochi sanno dov’è e noi ci siamo andati, e abbiamo ricevuto una telefonata. E quindi ci sarà Celentano che ci racconterà Milano, la sua canzone, e di quando era bambino e c’erano i prati attorno, ci racconta la comunità che c’era in questo quartiere. In questo grande percorso c’è anche lui e ci ha fatto un grandissimo regalo. È stato di una disponibilità incredibile, e parla di via Gluck in modo molto particolare. Credo che raramente si sia aperto in modo così intimo. E spero che sia quello che siamo riusciti a fare anche con Milano”. Raccontandola in tantissimi aspetti, tutti rigorosamente di notte. Oltre al cantante, ad accompagnare Angela il racconto di altri grandi ospiti, che vivono a Milano e con questa città hanno un rapporto particolare: Zlatan Ibrahimovic, Javier Zanetti, Dolce e Gabbana. Ci sarà come sempre Giancarlo Giannini, questa volta a dare voce ad Alessandro Manzoni. Così come Sonia Bergamasco farà con i versi di Alda Merini. E ancora, i primi ballerini della Scala, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, protagonisti in queste settimane de ‘Lo Schiaccianoci’ con le coreografie di Nureyev. Elio con i suoi musicisti omaggerà Enzo Jannacci, Malika Ayane sarà protagonista di una performance intensa in Galleria.Milano, ha sottolineato Angela, “è una città di grande calore e molto umana, ma ti devi fermare per scoprirlo”. E cosa c’è di meglio della notte per raccontare una città che, di giorno, la narrazione comune vuole sia sempre di corsa? “Qui – ha sottolineato – avevamo molto lavoro, dovevamo fare le riprese dopo le tre di notte, in inverno. Ma come potevamo parlare di Milano? C’è il cliché della città dove tutti corrono e noi di notte abbiamo fatto il fermo immagine. Abbiamo cercato la poesia. Dalla cima del Duomo – ha raccontato – ho visto un tramonto su Milano pazzesco, bellissimo. Milano non è ferma a un’epoca ma va avanti e cambia nel corso delle epoche. È la città più moderna d’Italia, ha una tradizione, ma cambia vestito nel corso del tempo. Ha un’incredibile capacità di guardare al futuro stando nel presente e senza dimenticare il suo passato”.”Io sono molto attento allo storytelling – ha commentato il sindaco della città, Beppe Sala – ma so benissimo che ha senso quando c’è sostanza. E credo che a Milano ce ne sia tanta, è una città che ha fatto un percorso importante. Noi vecchi milanesi dobbiamo liberarci dallo stereotipo che è una città che corre, una città che va bene per lavorare ma non bellissima. Oggi essere rivoluzionari vuol dire per me credere ancora nel lavoro, nel fare le cose per bene. Dobbiamo proporre quello che può essere utile a noi e al nostro futuro e questo lavoro va in questa direzione. Abbiamo ancora tanto da migliorare, ma questo lavoro ci permetterà di far vedere Milano nelle sue mille sfaccettature”. “Milano – ha concluso Angela – è anche la città della speranza: molti sono arrivati qui con un sogno e Milano glielo ha fatto germogliare. A me quello che ha veramente impressionato è la tradizione di questa città di trasformare il presente in futuro. In altre città questo non accade o accade poco, è proprio una fucina del futuro”.

di Claudio Maddaloni

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