Ucraina, D’Amato: ho viaggiato in Romania per offrire aiuto ai profughi

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato è tornato dalla visita presso l’ospedale municipale di Sighet (Romania) città natale del Premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel che si trova al confine con l’Ucraina su invito della direzione dell’ospedale e di padre Massimo Nevola che opera da oltre 20 anni nell’accoglienza dei bambini

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 06–01-2021 Roma , Italia Cronaca Coronavirus, emergenza sanitaria - Regione Lazio - Policlinico Tor Vergata Nella foto: l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato in visita al drive in diede Policlinico di Tor Vergata Photo Mauro Scrobogna /LaPresse January 06, 2021  Rome, Italy News Coronavirus, health emergency - Lazio Region - Tor Vergata Polyclinic In the photo: the Lazio Region Health Councilor Alessio D'Amato visiting the drive-in hospital of Tor Vergata Polyclinic

ROMA – L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato è tornato dalla visita presso l’ospedale municipale di Sighet (Romania) città natale del Premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel che si trova al confine con l’Ucraina su invito della direzione dell’ospedale e di padre Massimo Nevola che opera da oltre 20 anni nell’accoglienza dei bambini. Si tratta della prima città dal confine ucraino collegata dall’ormai noto ‘ponte dei giocattoli’ un’immagine forte che sta facendo il giro del mondo in questi giorni. Da una parte del fiume si trova la città di Sighet (Romania) e dall’altra sponda la città di Solotvino (Ucraina).

A Sighet si trova l’hospital municipal il più vicino ospedale per chi fugge dalla guerra su quel versante e, attraversando il ponte, cerca assistenza e un rifugio sicuro. L’obiettivo del viaggio è stato quello di rispondere ad un invito recandosi direttamente sul posto per capire quali migliori iniziative poter mettere in campo. Insieme al Direttore facente funzione dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, sono state poste le basi di un partenariato tra la struttura ospedaliera in Romania e l’Istituto Lazzaro Spallanzani per creare una sinergia e uno scambio formativo, anche nel contrasto alla diffusione delle malattie infettive che durante i conflitti hanno sempre una maggiore diffusività.

“Qualora vi siano particolari esigenze, attivando il protocollo operativo previsto presso la Centrale remota di emergenza sanitaria, così come si sta già facendo con i trasferimenti attivati dalla Polonia, si possono organizzare trasferimenti di pazienti anche dalla Romania”, ha dichiarato D’Amato.

 Padre Massimo Nevola, cittadino onorario di Sighet, che ha preso parte al viaggio è un prete Gesuita, presidente di un’associazione che gestisce diverse case-famiglia che in questi giorni stanno offrendo assistenza e ospitalità ai rifugiati ucraini, soprattutto donne e bambini. Offrire un luogo sicuro e garantire ai bambini e alle mamme che scappano dalla guerra di ritrovarsi in un ambito familiare che li accoglie con amore.

“Ho tenuto al corrente il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio e il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in merito alla situazione riscontrata sul campo con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto a queste persone in fuga dalla guerra pensando anche alla possibilità di mettere dei presidi sui confini. Siamo stati calorosamente accolti dal sindaco, Vasile Moldovan e dal Direttore sanitario dell’ospedale Municipale, Cristian Brad”, ha dichiarato l’assessore D’Amato di ritorno dal viaggio.

(LaPresse)

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