Ucraina, Draghi sente Biden e alleati: “Sostenere bilancio Kiev e isolare sempre più Mosca”

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA – Sostenere Kiev, anche e soprattutto economicamente, e isolare sempre di più Mosca. Mario Draghi, dalla sua casa di Città della Pieve dove è in isolamento dopo essere risultato positivo al Covid 19, resta concentrato sulla crisi internazionale. Il premier partecipa a una nuova videocall con Joe Biden, i vertici delle istituzioni europee e gli altri leader del G7 e la linea resta quella di sempre.

L’inquilino di palazzo Chigi condivide con gli alleati la “forte preoccupazione” per il prolungarsi delle ostilità e “l’esigenza di giungere quanto prima ad un cessate il fuoco”, ma piuttosto che alzare i toni e puntare su possibili nuovi aiuti militari (come fa ad esempio il cancelliere tedesco Olaf Scholz che punta però esclude un intervento diretto della Nato) si concentra sul sostegno finanziario a Kiev.

Per Draghi, infatti, il contributo al bilancio ucraino deve essere coordinato in modo efficace, in modo da sostenere la popolazione e consentire alla resistenza di andare avanti. Le istituzioni europee sono al lavoro per dettagliare il nuovo piano di aiuti, ma il premier sa di non potersi permettere grosse fughe in avanti in fatto di forniture di armi pesanti.

In ogni caso, parallelamente, il capo del Governo e gli alleati concordano “sulla necessità di rafforzare la pressione sul Cremlino”, anche con l’adozione di ulteriori sanzioni – quelle decise fin qui non sono state affatto irrilevanti, come dimostra la fotografia del Fmi, è la linea – e di “accrescere l’isolamento internazionale di Mosca”. Avanti, poi, con l’impegno comune per diversificare le fonti energetiche riducendo in tal modo la dipendenza dagli approvigionamenti russi. Roma in questo senso continua a fare la sua parte.

Domani il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il titolare della Transizione energetica Roberto Cingolani saranno in Angola e giovedì in Congo per stringere nuovi accordi sulle forniture di gas dopo quelli siglati in Algeria, che pesano per circa 9 miliardi di metri cubi. Non potendo essere presente a Brazzaville, Draghi oggi ha sentito il presidente della Repubblica del Congo, Dénis Sassou N’Guesso. I due hanno condiviso l’ampio potenziale del partenariato bilaterale, con un focus particolare sull’energia e si sono ripromessi di incontrarsi presto. (LaPresse)

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