Ucraina: Giorgetti in Cdm propone fondo per settori particolarmente colpiti

Il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nel corso del Consiglio dei ministri di questa mattina ha svolto un’informativa sulle conseguenze della crisi in Ucraina sul settore produttivo italiano presentando una relazione sulla task force istituita il 4 marzo al Mise sulle problematiche delle industrie che operano con e in Russia e Ucraina.

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Giancarlo Giorgetti

ROMA – Il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nel corso del Consiglio dei ministri di questa mattina ha svolto un’informativa sulle conseguenze della crisi in Ucraina sul settore produttivo italiano presentando una relazione sulla task force istituita il 4 marzo al Mise sulle problematiche delle industrie che operano con e in Russia e Ucraina. Problematiche in particolare legate all’export, all’aumento dei prezzi e alla carenza di materie prime, soprattutto ferro. Sul tavolo, secondo quanto si apprende, anche le misure per contrastare conseguenze negative. Proprio riguardo a queste ultime, il titolare del Mise ha proposto un fondo a supporto dei settori e dei comparti produttivi particolarmente colpiti, per evitare il rischio che un ulteriore aumento dei costi per l’approvvigionamento di materie prime e di semilavorati, in aggiunta all’impennata ai costi dell’energia, compromettano definitivamente sopravvivenza imprese con conseguente crisi anche in termini occupazionali.  

Tra le altre misure proposte da Giorgetti, per quanto riguarda la protezione per l’export quella di verificare la possibilità di attivare misure di protezione delle filiere nazionali disponendo il divieto di esportazioni di prodotti indispensabili all’attività di comparti di carattere strategico, sotto il profilo economico. Da valutare poi se sia opportuno accompagnare queste misure con l’applicazione di dazi all’esportazione sempre al fine di evitare la fuoriuscita di prodotti essenziali all’attività del sistema italiano (tale misura dovrebbe essere verificata a livello di Ue). Sul fronte dei fornitori alternativi di materie prime, poi, l’individuazione di fornitori alternativi alla Russia e all’Ucraina in modo da compensare blocchi o limitazioni agli approvvigionamenti da questi due Paesi. Infine, riguardo allo stoccaggio di beni essenziali, si lavora sull’ipotesi di rafforzare ed estendere il sistema di stoccaggio, attualmente previsto per le fonti energetiche, anche ad altri beni da considerare essenziali in modo da cautelarsi di fronte alla possibilità di carenze di adeguate disponibilità ovvero di forti aumenti di prezzi, anche riconducibili a ragioni di carattere speculativo.

LaPresse

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