Umbria, urne aperte per scegliere il governatore. Test per centrodestra e giallo-rossi

Salvini sogna la spallata al governo dell'inciucio M5S-Pd-Leu

Si aprono le urne in Umbria, per un voto che ha il sapore del match nazionale. Sulla carta gli sfidanti per la Regione sono la leghista Donatella Tesei per il centrodestra, il candidato civico appoggiato da Pd, M5S e Leu (Italia viva non ha presentato liste ma si accoda), Vincenzo Bianconi, con gli outsider Claudio Ricci (Italia civica), Emiliano Camuzzi (Pap e Pci), Rossano Rubicondi (Pc), Martina Carletti (Ri), Giuseppe Cirillo e il leader dei Gilet arancioni, Antonio Pappalardo.

I riflessi nazionali

La piega che ha preso la campagna elettorale, però, indica un’altro tipo di match, che vede contrapposti Matteo Salvini da un lato del campo e la nuova coalizione giallorossa dall’altro. Il segretario del Carroccio ha battuto il territorio in lungo e in largo, senza mai perdere l’occasione di ricordare che alle urne gli umbri tornano anticipatamente dopo le dimissioni della dem Catiuscia Marini, in seguito a un’inchiesta della magistratura sulla sanità regionale, avviata per le denunce dei consiglieri Cinquestelle: “E ora i loro elettori si ritrovano alleati con il Pd”.

Sogno spallata

L’ex ministro dell’Interno vuole dare una spallata all’esecutivo e ha messo sin da subito, nel suo personale mirino, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Matteo Renzi e Nicola Zingaretti, senza dimenticare punzecchiature pure a Roberto Speranza. Lo ha fatto anche alla vigilia del voto, rompendo il silenzio elettorale: “Arriverà una lezione di libertà e partecipazione, come cantava Gaber, alla faccia di chi dice che non è un test nazionale, che non conta perché ha meno abitanti della provincia di Lecce, del maleducato ex avvocato del popolo, ora avvocato di se stesso e dei servizi segreti, che non ha rispetto per la democrazia”. Un martellamento incessante che lascia sperare il centrodestra nella conquista di uno degli storici feudi rossi. Per impedire che dopo circa cinquant’anni ci sia questo avvicendamento, il governo si è schierato in formazione quasi completa: mancava, infatti Iv, che ha preferito restare fuori da quella che è stata ribattezzata la ‘Foto di Narni’.

I giallorossi

La piattaforma civica voluta da Pd, Cinquestelle e Leu, di contro, ha abbassato le pretese di questa tornata elettorale, ricordando che si tratta pur sempre di elezioni amministrative, dunque poco hanno a che fare con l’esecutivo. Sarà comunque un test per le principali forze politiche della maggioranza, che aspettano i dati ufficiali per capire se questo progetto ha basi per essere replicato e rafforzato. Perché le insidie sono sempre dietro l’angolo.

(LaPresse/Dario Borriello)

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