Usa, Trump alle deputate dem: “Tornate da dove siete venute”

Tra loro Alexandria Ocasio-Cortez di New York, che ha antenati in Porto Rico e Ilhan Omar del Minnesota

WASHINGTON “Le deputate democratiche progressiste”, “originarie di Paesi i cui governi sono una completa e totale catastrofe, i peggiori, più corrotti e inetti del mondo”. “Perché non tornano da dove sono venute e non aiutano a rimettere in sesto i posti devastati e infestati dal crimine da cui provengono?”. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, causando nuovamente indignate reazioni. Le sue parole sono state accusate di essere “razziste” e xenofobe, dopo che l’anno scorso il magnate descrisse i Paesi africani come “cesso di Paesi”. Le nuove dichiarazioni del repubblicano, fatte su Twitter, sembrano riferirsi ad alcune deputate democratiche al primo mandato, schiette e determinate, giovani e progressiste.

La reazione delle deputate dem

Tra loro Alexandria Ocasio-Cortez di New York, che ha antenati in Porto Rico; Ilhan Omar del Minnesota, arrivata negli Usa da bambina dalla Somalia in guerra e prima musulmana al Congresso; Rashida Tlaib del Michigan, nata a Detroit e con origini palestinesi. Trump non ha citato i loro nomi, ma ha accusato le deputate di “dire malignamente alle persone degli Stati Uniti, la più grande e potente nazione al mondo. Come il nostro governo va condotto”. Il vice speaker della Camera nonché deputato di origine ispanica di più alto rango al Congresso, Ben Ray Lujan, ha commentato a Fox News Sunday: “Questo tweet è razzista”.

La polemica contro Trump

La speaker Nancy Pelosi, che in precedenza ha avvertito i suoi Dem che è meglio evitare le politiche progressiste se non vogliono vedere Trump rieletto, ha però commentato: “Rifiuto i commenti xenofobi destinati a dividere la nostra nazione. Invece di attaccare i membri del Congresso, dovrebbe lavorare con noi per politiche migratorie umane che riflettano i valori americani”. E ha aggiunto: “Quando Trump dice a quattro deputate americane di tornare nei loro Paesi, ribadisce che il suo piano Make America Great Again è sempre stato in realtà rendere l’America di nuovo bianca. La nostra diversità è la nostra forza, la nostra unità è il nostro potere”.

(LaPresse/AFP)

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