Varese, traffico di droga dal Brasile a Malpensa: sequestrati 2 chili di cocaina

Arrestati diversi cittadini italiani e stranieri

Foto Nicola Vaglia/LaPresse 01-08-2017 Milano, Italia Cronaca Malpensa, sciopero improvviso degli addetti ai bagagli: disagi per i passeggeri nella foto: code ai check-in Photo Nicola Vaglia/LaPresse01-08-2017 Milan, ItalyNewsPassengers queue at a check in area of the Milan's Malpensa international Airport due to baggage handlers strike

VARESE – La guardia di finanza di Malpensa (VA) ha eseguito due misure cautelari, una in carcere e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per traffico internazionale di droga nell’ambito di una più ampia indagine che ha portato al sequestro di quasi 2 kg di cocaina provenienti dal Brasile.

L’operazione, denominata ‘Meus amigos’ per lo stretto legame di amicizia tra i due principali indagati, è iniziata a marzo del 2018 con l’arresto all’aeroporto di Malpensa di un cittadino brasiliano ‘ovulatore’. Che aveva tentato di introdurre nel territorio nazionale quasi 1 kg di cocaina. Sempre nella primavera scorsa le fiamme gialle varesine, sotto la direzione della Procura di Busto Arsizio, hanno arrestato nello scalo aeroportuale una cittadina brasiliana con altri 68 ovuli. Per un peso complessivo di 1 kg di cocaina. In quell’occasione sono stati arrestati anche due italiani. Entrambi residenti nella provincia di Torino, che all’esterno della sala arrivi dell’aeroporto avevano il compito di contattare gli ovulatori e recuperare la droga.

Dopo l’arresto dei corrieri, le indagini, supportate dall’analisi dei trasferimenti di denaro, osservazioni, pedinamenti e attività tecnica, hanno permesso di risalire a un cittadino italiano. Anche lui residente nel torinese, ideatore del traffico internazionale, e al suo stretto collaboratore, destinatario della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A conclusione dell’attività d’indagine hanno eseguito nei confronti dei due le misure cautelari emesse dal gip di Busto Arsizio. Su richiesta della Procura, e diverse perquisizioni personali e locali nella provincia di Torino.

(LaPresse)

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