Vaticano, il 4 luglio Putin incontrerà il papa per la terza volta

A confermare la notizia, è stato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov

Foto LaPresse / AFP / Kirill KudryavtSev in foto Vladimir Putin

ROMA – Il 4 luglio Papa Francesco incontra in Vaticano, per la terza volta, Vladimir Putin. La conferma della notizia, anticipata ieri dall’ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, arriva dal portavoce ad interim del Vaticano, Alessandro Gisotti.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato che Putin sarà ricevuto dal Papa, ma non ha fornito dettagli su un possibile invito al Pontefice per un viaggio apostolico a Mosca: “Non posso dire nulla al momento, i preparativi sono in corso”, ha detto.

L’ultimo incontro tra Putin e papa Francesco

L’ultimo faccia a faccia di Francesco con lo ‘Zar’ risale al 10 giugno 2015, quando il papa aveva invitato tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina a fare uno “sforzo sincero” per la pace. Il colloquio fu particolarmente lungo, durò quasi un’ora e toccò anche la situazione in Medio Oriente e le guerre in Siria e Iraq. E, l’arrivo di Putin in Vaticano, quest’anno, è alla vigilia dell’incontro del Papa con l’arcivescovo maggiore, i membri del Sinodo permanente e i metropoliti della Chiesa greco-cattolica in Ucraina (5-6 luglio).

La prima udienza ufficiale

Il primo incontro invece risale al 25 novembre 2013, pochi mesi dopo l’elezione di Bergoglio al Soglio di Pietro. Sul tavolo del colloquio, molto più breve, c’era stata la crisi siriana. Ma faceva parte della ripresa di un percorso avviato da Benedetto XVI per la riconciliazione tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa. Un prezioso lavoro di cesello, durato più di due anni, culminato in uno dei capolavori diplomatici di Francesco: l’incontro con il patriarca Kirill a Cuba, il primo tra i capi delle due chiese cristiane dal grande scisma.

I rapporti tra Vaticano e Mosca

I legami tra la Santa Sede e Mosca si sono riallacciati solo nel 2009, dopo l’interruzione totale avvenuta nel periodo sovietico. E’ stata l’elezione di Kirill (per anni il braccio diplomatico della chiesa ortodossa russa) a patriarca di Mosca a rendere più semplice il cammino.

(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)

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