Venezuela, Guaidò invoca la protesta: “Maduro era pronto alla fuga”. Un 24enne muore negli scontri

Intanto Trump minaccia Cuba, colpevole, secondo l'amministrazione statunitense, di sostenere militarmente Maduro

Members of the Bolivarian National Guard loyal to Venezuelan President Nicolas Maduro run after being run under a cloud of tear gas after being repelled with rifle fire by guards supporting Venezuelan opposition leader and self-proclaimed acting president Juan Guaido in front of La Carlota military base in Caracas on April 30, 2019. - Guaido said on Tuesday that troops had joined his campaign to oust President Nicolas Maduro as the government vowed to put down what it called an attempted coup. (Photo by Yuri CORTEZ / AFP)

Intanto Trump minaccia Cuba, colpevole, secondo l’amministrazione statunitense, di sostenere militarmente Maduro

CARACAS – Non accenna a placarsi la crisi politica in atto in Venezuela. Il Paese sudamericano, diviso tra due presidenti al potere, è scosso da violente manifestazioni pubbliche. La popolazione è divisa tra coloro che sostengono il presidente eletto Nicolas Maduro e coloro che difendono l’autoproclamazione ad interim di Juan Guaidò, leader dell’opposizione sostenuto dall’amministrazione statunitense e da decine di paesi di tutto il mondo.

Guaidò invita la popolazione in piazza

In un lungo video diffuso su YouTube Juan Guaidò ha invitato il popolo del Venezuela a scendere ancora una volta in piazza per quella che ha definito la “fase definitiva della Operazione libertà“. “Sapevamo che l’inizio non sarebbe stato facile“, ma “abbiamo dimostrato che ci sono soldati disposti a difendere la Costituzione“.
Il riferimento del presidente ad interim è al 24enne rimasto ucciso ieri nel corso degli scontri tra le forze governative e i ribelli fedeli al presidente dell’Assemblea nazionale.
Altre 59 persone son rimaste ferite (CLICCA QUI PER LEGGERE)

“Maduro voleva scappare”

Guaidò ha inoltre detto di sapere per certo che Maduro era pronto alla fuga. “L’usurpatore aveva tutto pronto per andarsene. Sono state forze straniere che lo hanno obbligato a restare. Oggi non ha fatto altro che nascondersi“.
Abbiamo cominciato ieri, ha concluso, ed “oggi torneremo di nuovo in forma sostenuta nelle strade fino a mettere fine all’usurpazione“.

La replica di Maduro: “Tentativo di colpo di stato frustrato”

Non si è fatta attendere la risposta del presidente Maduro, che nella notte ha lanciato un messaggio al suo rivale politico. “Voglio felicitare voi Forze armate per l’atteggiamento fermo, leale, valoroso e di enorme saggezza con cui avete condotto la soluzione e la sconfitta del piccolo gruppo che pretendeva di riempire il Paese di violenza con una scaramuccia golpista“. Quello di ieri, ha proseguito, è stato “un giorno di contrasto in cui si sono contrapposte due Venezuela: una di pace e dialogo ed un’altra portatrice di violenza e venduta alle ambizioni straniere“. “Ringrazio tutto il popolo venezuelano – ha poi detto – per il suo valore, coraggio e coscienza di fronte a questo tentativo di colpo di Stato frustrato. Avete dimostrato che un popolo mobilitato è garanzia di tranquillità per la Patria“.

Trump avverte Cuba: “Stop agli aiuti al regime o procediamo con l’embargo verso l’Avana”

Nel frattempo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicamente minacciato Cuba, colpevole, secondo l’amministrazione Usa, di aiutare il regime venezuelano. “Se gli aiuti, anche militari, al governo di Caracas non finiranno,gli Stati Uniti decideranno un embargo totale verso L’Avana”, ha twittato il tycoon.

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