Vetrella a ‘Cronachedi’: “Troppi intoccabili in Forza Italia”

L’ex assessore di Caldoro ha lasciato i berlusconiani e aderito a Fratelli d’Italia dove guida il dipartimento “Scienza e ricerca”: “Il partito azzurro ha creato politici di professione e va ricostituito”

Sergio Vetrella

NAPOLI – Il centrodestra unito vince, in Abruzzo è stato così, ma non è detto che questa formula sia quella giusta per ogni elezione, soprattutto se gli alleati continuano a dirsene di cotte e di crude. E a “rubarsi” iscritti, come sta avvenendo a Forza Italia, che perde pezzi a favore di Fratelli d’Italia. L’ultimo della serie è l’ex senatore Sergio Vetrella, già assessore della giunta regionale guidata da Stefano Caldoro e in passato titolare di importanti incarichi nel settore dell’industria aerospaziale. Vetrella è stato nominato dalla Meloni responsabile per Fratelli d’Italia del dipartimento nazionale di “Scienza e ricerca”. Al numero uno della Lega e vicepremier Matteo Salvini che, poco più di una settimana fa, ha detto chiaramente che non è interessato a “ricette vecchie di 25 anni” e che non sarà lui a tradire il patto di governo con il Movimento 5 Stelle, risponde il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: “Con Salvini ho bisogno di mantenere un buon rapporto, gli italiani danno un voto consistente alla Lega e servirà stare con loro per il prossimo governo”. Nel mezzo si trova Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia, che nonostante sia all’opposizione di governo come Fi, sembra più vicina alla Lega e a Salvini. Sulla situazione del centrodestra “Cronache” ha sentito l’ex senatore Vetrella.
Onorevole, le ultime elezioni in Abruzzo dimostrano, e i sondaggi lo confermano, che Fratelli d’Italia cresce, mentre Forza Italia continua a non convincere: pensa che Berlusconi e i suoi possano diventare un peso per il centrodestra, in vista degli appuntamenti elettorali futuri?
“Non penso che Forza Italia possa in alcun modo diventare un peso, in quanto l’essenza dei cittadini che votano il partito azzurro ha sentimenti e convincimenti che sono propri di un centro destra moderno e corrispondono in buona parte al programma politico di Fratelli d’Italia”.
Allora perché ha scelto di lasciare Forza Italia e aderire al partito della Meloni?
“Ho lasciato Forza Italia per tre ragioni principali: non è stata in grado di rinnovarsi negli anni, accettando, per di più, quanto più volte negato dallo stesso Berlusconi, e cioè la creazione “del politico di professione”. Inoltre, non ho apprezzato la mancanza di riconoscimento dell’impegno da me profuso per Forza Italia a livello nazionale e regionale. E poi non ho condiviso il patto fatto con Renzi. Invece, avendo seguito nel tempo l’azione politica della Meloni, ho apprezzato la sua coerenza, competenza, storia politica e il suo ideale e difesa di un’Italia sempre unita”.
Quindi è d’accordo con il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, che sostiene che in Forza Italia ci siano troppi intoccabili e chiede per il partito una “ricostituente”?
“Assolutamente sì”.
In questo momento Fdi è molto più vicino a Salvini che a Berlusconi: in cosa il leader del carroccio e vicepremier vi convince di più?
“E’ semplicemente un problema di credibilità: Salvini mostra chiarezza di idee ed è riuscito abilmente a rimodellare il suo partito per divenire maggiormente credibile a livello nazionale. Debbo dire però che non siamo affatto d’accordo con Salvini sulla politica economica, che è del tutto dannosa per il futuro dell’Italia e mette a rischio la coesione sociale di tutta la Nazione, così come il percorso intrapreso della autonomia di alcune regioni. Per noi di Fratelli d’Italia il Meridione, il Centro e il Nord dell’Italia sono una unità indissolubile di una grande Nazione che deve operare insieme per il rilancio economico e sociale di tutti. Per affermare questa volontà e questa visione siamo tutti presenti a Salerno questo fine settimana per il convegno, a cui parteciperà la Meloni, dal titolo “Più Sud, Più Italia””.
Che ruolo giocherete alle prossime regionali? Pensa che per riconquistare la guida della Regione serva il centrodestra unito? Con quale formula?
“Sicuramente servirà il centrodestra unito e la formula potrebbe essere quella che si è rivelata vincente in Abruzzo”.
Lei sarà in campo alle europee o tra i candidati in corsa per conquistare nel 2020 palazzo Santa Lucia e battere il Pd di De Luca e i grillini?
“No, sto già dando il mio apporto, ringrazio la Meloni per avermi conferito l’incarico di responsabile nazionale del Dipartimento “Scienza e Ricerca”. Voglio dare una mano all’Italia per migliorarsi”.

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