Zingaretti chiude al M5S: no al soccorso dal Pd

in foto Nicola Zingaretti

TORINO – Nessun soccorso ‘rosso’ del Pd al M5s, nessuna stampella dem se le tensioni dell’esecutivo giallo-verde sfociassero in una conclamata crisi di governo. Per il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, l’unica soluzione è il voto perché il livello è talmente drammatico che nessun esecutivo parlamentare la potrebbe affrontare.

Il leader dem ha ribadito a Torino, a un incontro elettorale, che serve una svolta e non si può fare da stampella a chi “vuole distruggere l’Europa con il nazionalismo”. Eppure nel mare mosso dei sondaggi elettorali e dei litigi del governo Lega-5 Stelle, tra i leghisti e non solo, il sospetto che i pentastellati possano giocare d’intesa con i dem serpeggia.

Ad alimentarli anche la posizione espressa da Zingaretti sul decreto salva Roma (o ‘Salva Raggi’) che con il suo “non ci sono preclusioni” è parso ad alcuni osservatori voler mettere un cuneo tra i due alleati di governo attualmente in ‘crisi di coppia’. E anche il salario minimo e l’opposizione al dl sicurezza parrebbero rendere i pentatellati più vicini alle posizioni democratiche che a quelle del leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini.

Ai sospettosi, che pensano che la sinistra subisca il fascino dei grillini, Zingaretti manda un messaggio chiaro: in caso di crisi nessun ribaltone, ma il ritorno alle urne. Dal canto suo il vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio ribatte che non è possibile nessun dialogo “se il Pd di Zingaretti è come quello di Renzi e Bersani che vogliono aumentare gli stipendi dei parlamentari”.

Zingaretti vede un’alleanza in Europa che vada da Alexis Tsipras a Macron

Intanto, a poche settimane dalle elezioni per il Parlamento di Strasburgo il 26 maggio, il Pd si trova a dover rendere conto non solo delle dinamiche governative dei due avversari ma anche delle proprie strategie di alleanze europee. Matteo Renzi sostiene il progetto per un Rinascimento Europeo del presidente francese Emmanuele Macron.

Da Torino il segretario nazionale del Pd lo ha spiegato a un evento proprio con Stanislas Guerini, delegato generale di En Marche, e con la coordinatrice per le europee di En Marche Caterina Avanza, la stretta collaboratrice del presidente francese che Zingaretti ha voluto nelle liste del Pd per la corsa a Strasburgo.

Per il leader dei dem ed ex governatore del Lazio la minaccia nazionalista è molto seria. Così a Strasburgo “anche se da posizioni diverse, ricercheremo tutte quelle convergenze possibili per ridare centralità e forza al sogno europeo”. Una idea di Europa che per Zingaretti è opposta a quella dei nazionalisti che invece “vogliono tornare al filo spinato”.
(LaPresse)

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