Conte e Tria a cena con l’Europa: si cerca l’intesa

Premier e ministro dell'Economia vedranno in serata Junker e Moscovici per evitare le sanzioni

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto: Giuseppe Conte, Giovanni Tria, Alfonso Bonafede, Giancarlo Giorgetti
ROMA – Giuseppe Conte e Giovanni Tria voleranno a Bruxelles per cenare con Jean-Claude Junker, Pierre Moscovici e Vladis Dombrovskis. Al centro della discussione la manovra del governo italiano ed un punto di incontro tra le richieste dell’Italia e quelle dell’Europa. In vista di questo summit informale di questa sera Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno corretto il tiro dei toni, mentre Conte ha assicurato che c’è l’impegno “a garantire stabilità finanziaria“.
L’Ue cerca il dialogo, Bankitalia preoccupata per lo spread

La porta della commissione Ue è aperta“, assicura Moscovici. Quello che importa è trovare una quadra, evitare la strada che porta alla procedura d’infrazione e a sanzioni. Da Quirinale fanno sapere che auspicano che la cena di Bruxelles sia l’inizio di un dialogo vero che riporti la situazione alla normalità. Anche ieri lo spread, inizialmente in discesa, a fine giornata è salito di nuovo sopra la soglia dei 300 punti. E i contraccolpi si sentono. Stando al rapporto semestrale della Banca d’Italia, infatti, i capitali in fuga dai Btp, i mutui in aumento, e la richezza delle famiglie ridotta già del 2% sono uno scenario inquietante. E l’aumento dello spread “rischia di vanificare l’impulso espansivo” della manovra, che già di per se, secondo le stime del governo, prevede moltiplicatori di crescita “piuttosto elevati”.

Salvini: “Rispetto per l’Italia”

Intanto il leader della Lega continua a chiedere “rispetto per l’Italia”. “Non sanzionateci a priori. Noi siamo educati, ma fermi. Dateci dodici mesi di tempo per verificare gli effetti della manovra“, ha affermato Salvini. La proposta che Conte e Tria porteranno a Bruxelles sarà quella di rimodulare, dove possibile, le misure. E intervenire con una manovra correttiva nella seconda metà del 2019, “se servirà” dopo le Europee. Da capire, in vero, se ci sono i margini per un dialogo vero. Che porti a risultati concreti.

 

 

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