Violenza all’ospedale di Palermo: infermiere aggredito da tre persone

L’operatore sanitario pestato del Pronto soccorso del ‘Cervello’. E’ il terzo caso in un mese

PALERMO (Ciro Iavazzo) – Si registra ancora violenza nelle strutture sanitarie del capoluogo siciliano. Questa volta a farne le spese è un infermiere dell’ospedale ‘Cervello’, aggredito da tre persone per cause ancora da chiarire. Si tratta dell’ennesima aggressione solo al Cervello, per una situazione chiesta diventando sempre più critica per la sanità siciliana e che rischia di sfuggire di mano. Medici e operatori sanitari si lamentano, chiedendo interventi da parte delle autorità preposte.

L’aggressione

Stando alla prima ricostruzione delle forze dell’ordine e dei testimoni presenti sul posto, le tre persone sarebbero state degli utenti della struttura sanitaria. Gli aggressori avrebbero pestato l’infermiere nel triage del Pronto soccorso del Cervello, dove l’operatore era di servizio. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine che hanno riportato la calma e analizzato quanto successo ascoltando la vittima e l’aggressore.

Tre episodi in un mese: i precedenti

Si tratta del terzo episodio di aggressione solo nell’ultimo mese al Cervello. L’infermiere picchiato dai tre pazienti e solo l’ultimo caso di un escalation di violenza che rischia sempre più di degenerare. Lo scorso 24 aprile un medico della struttura palermitana è stato aggredito dalla figlia di un paziente ricoverato per problemi cardiologici. La dottoressa le aveva consigliato il trasferimento presso un altro ospedale, scatenando l’ira della donna che ha iniziato a spintonarla con violenza, fino all’arrivo, anche in quell’occasione, delle forze dell’ordine che hanno riportato l’ordine. La vittima denunciò il proprio aggressore. Per far fronte a questa emergenza si era tenuto a metà aprile un tavolo di concertazione fra le autorità preposte, con l’obiettivo di portare soluzioni al problema. Una delle soluzioni è quella di inserire figure professionali, come ad esempio psicologici, all’accettazione dei pazienti presso gli ospedali, soprattutto coloro che arrivano in condizioni critiche. Altra strada percorribile parallelamente è il potenziamento del sistema di videosorveglianza negli ospedali.

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