Ema, Sala: Ricorso perché violati principi trasparenza in procedura

LaPresse - Mourad Balti Touati In foto: Giuseppe Sala

Milano, 16 mag. (LaPresse) – Ci aspettavamo che le caratteristiche tecniche delle offerte” per la sede Ema “fossero attentamente considerate nella decisione per la nuova collocazione dell’Agenzia europea del farmaco, secondo una procedura di valutazione e decisione trasparente e meritocratica, nell’interesse dei cittadini europei, visto anche l’enorme sforzo richiesto alle città per la produzione di un dossier esaustivo”.

Lo ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, audito a Bruxelles alla Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo su Ema, l’agenzia europea del farmaco, assegnata ad Amsterdam, per la cui assegnazione della sede aveva concorso anche Milano, in seguito alla necessità di ricollocarla da Londra a seguito della Brexit.

Nella procedura di voto seguita a margine del Consiglio Affari Generali del 20 novembre 2017 Milano – a riprova della qualità del suo dossier- ha ottenuto il numero più alto di voti sia durante la prima, sia durante la seconda votazione.- ha proseguito Sala, nella ricostruzione dei fatti-. Dopo la terza votazione, si è creata una situazione di parità e a questo punto – da quanto si è appreso – si è dato vita, immediatamente, ad un sorteggio a porte chiuse, senza alcuna trasparenza, con distruzione immediata di tutte le schede di voto e senza la redazione di alcun verbale delle operazioni seguite”.

“Risulta anche che, mentre durante i lavori della mattina era rimasta accesa la cosiddetta ‘sala d’ascolto’ durante le operazioni di voto e anche di sorteggio essa sia stata spenta, proprio evitando ogni trasparenza e verificabilità nella procedura seguita”, ha detto Sala parlando di “palese violazione dei principi di trasparenza e partecipazione affermati dai trattati e pilastri del nostro comune vivere europeo”.

“Il nostro stupore per la procedura seguita è poi cresciuto quando abbiamo appreso che la città selezionata tramite sorteggio a porte chiuse aveva presentato un’offerta che – in mancanza di un edificio adeguato – proponeva sia una sede transitoria, sia la costruzione di un nuovo edificio. Si apprendeva poi che il governo di quella città aveva – cosa obiettivamente anomala – chiesto e ottenuto dalla Commissione di secretare le parti del dossier relative proprio alla sede transitoria, che dovrebbe anch’essa – si rammenta – rispettare i requisiti tecnici”, ha continuato il sindaco.

“Ma non è tutto. – ha aggiunto Sala -. Nel gennaio 2018 è emerso che entrambe le sedi transitorie proposte dalla città selezionata,di cui era stata chiesta la segretezza, sono state ritenute inadeguate e quindi “bocciate” da Ema per le loro caratteristiche dimensionali e tecniche e che la costruzione di un edificio ad hoc avrebbe implicato tempi più lunghi di quanto garantito ed anche costi assai più elevati, con il rischio che questi costi extra dovessero essere coperti da risorse Ue.

Dopo la bocciatura delle sedi transitorie l’Agenzia è stata interpellata per visitare e validare nuove opzioni di edifici”.

“Quindi le condizioni dell’offerta della città selezionata sono state modificate dopo la votazione, in violazione dei basilari principi di non-modificabilità dell’offerta, parità di trattamento e trasparenza. Per tutti questi motivi, abbiamo deciso di depositare un ricorso presso la Corte di Giustizia”, ha fatto notare Sala.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome