Verso le elezioni, il centrodestra rischia la frattura. A sinistra rispunta Gentiloni

Tiberio Barchielli/LaPresse in foto Paolo Gentiloni

ROMA (Mariano Paolozzi) “Pazza idea, di allearmi con lui”, è questo il ritornello che Luigi Di Maio e Matteo Salvini stanno canticchiando nelle loro menti in queste ore. L’Italia si avvia di nuovo vero il voto. Il governo Cottarelli, a meno di fantascientifici ribaltoni, non otterrà la fiducia del Parlamento. Il premier incaricato rimarrà in piedi solo durante l’estate e poi al voto subito. Settembre o ottobre poco cambia. Quali prospettiva per le prossime imminenti elezioni? La novità più grande nello scacchiere politico così come lo abbiamo sempre conosciuto è una sola: la possibile alleanza Lega e 5Stelle. Sondaggi alla mano (da prendere con il beneficio dell’inventario) danno le due forze, se insieme, come dominatori incontrastati del voto. Un studio dell’Istituto Cattaneo, tra le cose, ci dice che con questa legge elettorale un alleanza tra Salvini e Di Maio può ottenere il 95% dei collegi uninominali. Ma davvero il leader del Carroccio romperà l’unità del centrodestra? Le insidie sono sempre dietro l’angolo.

Il ‘sorpasso’ della Lega sui 5Stelle?

Sondaggi, studi e ‘sentiment’ dei social danno le due forze avanti e di tanto su tutte le altre. Addirittura, secondo tutti gli istituti di ricerca, il partito di Salvini guadagna punti percentuali ogni giorno. Il gradimento del suo leader, poi, è in costante aumento. A quanto pare, il vero vincitore di tutta questa faccenda governo si, governo no è lui. Veniamo ai 5Stelle. In calo rispetto alle ultime settimane, il Movimento è però sempre il primo partito. La base pentastellata ha digerito con più difficoltà l’accordo con i leghisti. Le due forze sono distanti su molti punti e prendono consensi in aree diverse del paese. I gialli al sud, i verdi al nord. In più, il sospetto tra molti elettori e simpatizzanti grillini che Salvini gli abbia teso una trappola. Ma tant’è. Stando a quanto riporta l’Istituto Cattaneo, le due forze insieme in un ipotetica alleanza di governo strapperebbero il 95% dei collegi uninominali.

Berlusconi e il ‘gran rifiuto’ di Matteo: divisi alle elezioni

A chi gli domanda se si presenterà al voto sotto braccio con i 5Stelle, rompendo il patto con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, Matteo Salvini dà sempre la stessa risposta: “Mi faccia pensare a mente fredda. Sono ancora troppo inca…arrabbiato!”. Ma le parole del segretario della Lega a Pomeriggio5 dalla D’Urso, non lasciano presagire nulla di buono per il Cav. Così come il suo braccio destro Giorgetti, ieri da Mentana a Bersaglio Mobile, ha lasciato intendere che un’alleanza con i 5Stelle è più d’una ipotesi. Intanto, da Forza Italia si chiede chiarezza. Berlusconi non voterà la fiducia a Cottarelli per non lasciare alibi. Così come il governatore forzista della Liguria, Giovanni Toti, ha rilanciato sull’unità del centrodestra. Staremo a vedere.

Intanto a sinistra

Pare che un minuto dopo il passaggio di testimone a Cottarelli, Paolo Gentiloni scenderà ufficialmente in campo per assumere la leadership di un campo largo della sinistra. Una sorta di modello Ulivo con lui a interpretare Romano Prodi. Avrà buon fine? Chi lo sa. Ad oggi, si conoscono tre cose: che il Pd è in una crisi nera. Le altre forze della sinistra, oltre ad essere molto basse nei sondaggi, non è così scontato che seguano il progetto. E che potrebbe sembrare l’ultima spiaggia. Ma una campagna elettorale, però, è sempre una partita nuova. Intanto, con questa mossa, una cosa sembra chiara: il renzismo, così come lo abbiamo conosciuto, è finito. Il nuovo tentato protagonismo di Matteo Renzi e del suo ‘fronte democratico’ potrebbe essere l’ultimo di una serie infinite di buchi nell’acqua.

 

 

 

 

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