Fao, no alla pesca illegale: progressi e nuovi accordi

Cresce il numero di paesi che sottoscrive l'accordo per la difesa dei mari

Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse14-10-2016 Palazzo della Fao - Roma PoliticaMatteo Renzi alla Fao DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte

MILANO (LaPresse) – Grande obiettivo raggiunto dalla Fao. Nella prima Giornata internazionale per la lotta alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, cresce il numero di Paesi che sottoscrive l’accordo internazionale per porvi fine. Si stima che la pesca illegale costi ogni anno fino a 23 miliardi di dollari e che un pesce su cinque sia pescato illegalmente.

L’importante accordo siglato dalla Fao.

La data di oggi ricorda l’entrata in vigore nel 2016 dell’Accordo sulle misure dello stato di approdo, il primo accordo internazionale, legalmente vincolante. Accordo che affronta specificamente il problema della pesca illegale non dichiarata e non regolamentata. Ad oggi 54 paesi e l’Unione europea hanno sottoscritto l’accordo, e di questi molti hanno già iniziato ad implementarne le disposizioni. “L’accordo è in fase di ratifica da parte dei parlamenti di diversi paesi. Vorrei esprimere le mie felicitazioni ad ognuno di loro, e fare un appello a tutti gli altri paesi ad unirsi allo sforzo congiunto per eliminare la pesca illegale. Perché il PSMA sia efficace, dobbiamo avere ogni paese a bordo“, ha detto il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva.

Il PSMA riduce gli incentivi ad operare in modo illegale, bloccando l’accesso delle imbarcazioni ai porti e quindi impedendo loro di scaricare il pesce pescato illegalmente. L’accordo inoltre impedisce alla merce pescata illegalmente di raggiungere i mercati nazionali e internazionali.

Una serie di strumenti per ridurre la pesca illegale.

Per la prima volta nella storia, l’entrata in vigore di una serie di strumenti internazionali, porta il mondo più vicino alla fine della pesca illegale. L’accordo PSMA è complementare ad una serie di altri strumenti che offrono una migliore e più armonizzata tracciabilità del pesce lungo tutta la filiera. Il Registro globale delle imbarcazioni da pesca, da trasporto refrigerato e di Rifornimento è un archivio certificato dagli stati, utilizzato nelle operazioni di pesca che contribuisce al monitoraggio e alla gestione della pesca. Le Linee guida volontarie per la marcatura dell’attrezzatura da pesca è stato negoziato da gruppi tecnici di lavoro e è in attesa dell’approvazione da parte dei paesi. “Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti necessari a raggiungere i nostri obiettivi. Ma abbiamo anche bisogno dell’impegno forte dei paesi e di tutte le parti coinvolte“, ha ribadito Graziano da Silva.

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