Carceri, Bonafede: “Detenuti stranieri via anche senza il loro consenso”

Il bilancio del ministro della Giustizia sulla condizione degli istituti penitenziari italiani

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA (LaPresse)“Sul piano internazionale, data la presenza di un numero pari a 19.860 detenuti stranieri su un totale di 58.745 al 17 luglio 2018, sarà costante l’impegno. Un impegno volto all’aumento e all’accelerazione dell’entrata in vigore degli accordi bilaterali. Accordi che consentiranno il trasferimento dei detenuti condannati stranieri nei Paesi di origine. Anche senza il consenso del detenuto stesso”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel corso del question time alla Camera.

Bonafede sulla delicata questione delle carceri italiane

Il ministro fa un bilancio sul numero dei detenuti stranieri presenti in Italia. “Darò, inoltre, indicazioni per assumere iniziative. Tra le quali particolare attenzione va riservata, dato il numero di detenuti presenti nei nostri istituti, a quelli conclusi con Albania e Romania. In modo tale che le norme possano risultare più efficaci. Fino a questo momento infatti non sono ancora state soddisfacenti sul piano statistico”.

Sovraffollamento e precarie condizioni di vita

Alfonso Bonafede è anche intervenuto sulla complicata questione del sovraffollamento delle carceri e delle precarie condizioni di vita dei detenuti. Anche alla luce dei recenti episodi di proteste registrati negli istituti penitenziari. Prosegue infatti il ministro della Giustizia: “Occorrerà stimolare la collaborazione tra Ministeri competenti. Perchè sia potenziata la capienza complessiva del sistema carcerario in un’ottica di riduzione del sovraffollamento. E, conseguentemente, di miglioramento delle condizioni di vita negli istituti”.

 

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