Brasile, dal carcere l’ex presidente Lula si ricandida alle elezioni

Ad annunciarlo è stato il Partito dei lavoratori. Se dovesse vincere, in Brasile lo spettro di un golpe architettato dai suoi oppositori potrebbe diventare realtà

Brazilian former president Luiz Inacio Lula da Silva listens to Uruguay's former president Jose Mujica (out of frame) during a meeting in Santana do Livramento, south of Brazil on March 19, 2018. / AFP PHOTO / Itamar AGUIAR

CURITIBA – E’ ufficiale: Luiz Inacio Lula da Silva, ex presidente del Brasile, si è candidato alle elezioni previste per il 7 ottobre. A comunicarlo ufficialmente è stato il Partito dei lavoratori brasiliano.

Da dietro le sbarre

La candidatura di Lula arriva direttamente dal carcere di Curitiba in cui si trova dal 7 aprile. L’ex leader brasiliano deve scontare una condanna (12 anni di galera) per corruzione passiva e riciclaggio. La sua partecipazione alle elezioni, però, è messa fortemente in dubbio proprio dalla vicenda giudiziaria. Diversi analisti sono pronti a scommettere che il Tribunale superiore elettorale potrebbe non accettare la candidatura.
Lula in un’intervista concessa a La Repubblica si è mostrato tranquillo. Ai giornalisti italiani  ha spiegato che le condizioni per la sua candidatura ci sono: “Nelle elezioni del 2016 – ha dichiarato l’ex presidente –  ben 145 candidati sindaco sono stati autorizzati dal Tribunale superiore elettorale a competere nelle stesse condizioni in cui mi trovo oggi“.

In Brasile il rischio golpe è altissimo

Da dietro le sbarre, Lula si è sempre difeso. Sostiene di essere innocente. Secondo l’ex leader della sinistra brasiliana, la condanna al carcere incassata  sarebbe stata manovrata dai suoi nemici al potere, che lo avrebbero incastrato per impedirgli di tornare al governo. “Il mio arresto è stato una colossale ingiustizia“, ha detto Lula. Lula cerca la propria giustizia nelle elezioni del 7 ottobre. “Mi candido per tornare alla guida del Brasile, che sta vivendo una crisi drammatica“, ha affermato dalle sbarre.
In caso di vittoria, si farebbe dunque davvero molto concreto il rischio di un colpo di stato da parte di chi si è sempre opposto all’ex presidente brasiliano. Il paese dovrà prepararsi ad un’eventuale instabilità politica.

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